Le giravolte dei soliti gattopardi

Si nota un grande fiorire nell’area centrista o pseudo tale, di movimenti, gruppi, particelle che fanno riferimento a valori e pensieri liberali e popolari. Valori che sembrano essere diventati la moda del momento, forse a causa dei continui richiami di Calenda all’unificazione dell’intera area, dal riformismo al liberalismo, degli ultimi mesi. Un trend che con l’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali, tra regionali ed europee, viene seguito da molti, anche da coloro abituati a cambiare casacca ad ogni nuova elezione. Anche più volte all’anno.

Un fermento nato da poco che non sembra tanto partire dalle idee, quanto più dalla voglia di ritrovare un posto al sole perso da tempo o dal tentativo di rivendere un progetto, spesso fatto di generali senza esercito, all’interno di quel contenitore terzopolista ancora molto fumoso nei confini. Una moda che sottolinea una volta di più la carenza delle idee e la necessità di taluni di seguire il modello funzionante del momento, per costruire un proprio parco giochi privato, ma che possa essere trainato dalla corrente creata da altri. In scia, perché se funziona meglio avere la possibilità di salire su un carro, che restare per l’ennesima volta a piedi. Poi, se per fare ciò, si arrivare a cambiare per l’ennesima volta idee, valori e posizionamento, poco conta. L’importante, per alcuni, è avere qualcosa da rivendere, anche se si trattasse di una scatola vuota.

Claudio Desirò, segretario di Italia Liberale e Popolare

print_icon