Produttori cinesi, un'opportunità

E se invece accogliessimo i produttori cinesi? Ormai la guerra contro la Cina è bipartisan, non solo i partiti di centro e destra vedono come fumo negli occhi lo sbarco dei produttori di auto cinesi, ma ad essi si aggiungono anche i “sinistri” chic senza neanche più il “radical” dato che oramai viaggiano sempre più sulla corsia di destra. In primis il nostro sindaco sempre più social e sempre più distante dalla realtà di una città che precipita verso la crisi più nera grazie agli Elkann, famiglia di miliardari litigiosi mai stanca nel succhiare soldi dalle casse dello Stato sotto il ricatto di chiudere quell’enorme baraccone di Mirafiori.

Ma siamo poi così sicuri di non volere i cinesi a Torino? L’altra sera sono tornato in un ristorante cinese che frequento da anni e dove i proprietari, a dispetto di molte altre etnie tanto amate dai fricchettoni della sinistra alternativa che viaggiano in sandali e bici ma che nella maggior parte dei casi provengono da famiglie molto abbienti della Torino bene, dicevo sono tornato da questa simpatica famiglia cinese che è super integrata. Parlano benissimo l’italiano, rilasciano regolarmente gli scontrini, i figli sono contenti di vivere nel nostro Paese e, udite udite, hanno tre giovani camerieri tutti italiani e contenti di lavorare per la famiglia del sol levante.

A questo punto mi chiedo quindi perché continuare a sovvenzionare gli Elkann a cui ormai delle auto e della Fiat non frega più nulla e dare invece tutto in mano a dei seri produttori cinesi ponendo il vincolo di assumere in maggioranza manodopera locale molto preparata ed affidabile? Perché questa inutile ostilità legata a retaggi del passato quando il 90 per cento dei prodotti che utilizziamo quotidianamente (dagli smartphone ai vestiti) sono già made in China? Dobbiamo aver paura di essere colonizzati dai cinesi che sono lavoratori instancabili e producono ricchezza dopo anni che abbiamo permesso la colonizzazione di intere zone della città da parte di pusher arabi ed africani? Non so io fossi al posto del sindaco ci penserei e poi i selfie con i cinesi secondo me rendono di più che quelli con il fighetto che non sa nemmeno parlare l’italiano e il manager portoghese strapagato. Nĭhǎo!

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