LE REGOLE DEL GIOCO

Ravettellum, corsa contro il tempo

Il capogruppo Pd presenta un testo per modificare la legge elettorale regionale. Via il listino, sistema proporzionale con tre soglie di sbarramento e doppia preferenza di genere. Parte il confronto politico ma la deadline è ottobre

Garantire la governabilità, eliminando il listino del presidente ma introducendo un premio di maggioranza articolato in tre soglie, e rappresentanza di tutte le province e parità di genere. Sono le principali caratteristiche della proposta di legge elettorale regionale presentata oggi dal capogruppo del Pd a Palazzo Lascaris, Domenico Ravetti anticipata ieri dallo Spiffero. “Il cambiamento della legge elettorale era tra gli impegni assunti da Chiamparino a inizio legislatura, abbiamo il dovere di provare a fare una sintesi – ha spiegato Ravetti – cambiare legge elettorale è necessaria per inserire una rappresentanza certa di genere ed eliminare il listino del presidente. Non vogliamo parlare ai piemontesi solo di questo, ma è uno strumento necessario per garantire la democratica rappresentanza territoriale, quella di genere e la necessaria stabilità di governo”. La proposta di Ravetti è un sistema proporzionale con premio di maggioranza con 26 seggi più il presidente per la coalizione che ha ottenuto il 35% dei voti, 28 seggi oltre a quello spettante al presidente della Giunta per chi ha tra il 35% e il 40% delle preferenze, almeno 30 seggi più quello del presidente per chi ha preso più del 40% dei voti. A garanzia delle minoranze, alla coalizione collegata al candidato eletto presidente non può essere assegnato un numero di seggi superiore a 37 oltre a quello del presidente stesso.

Il territorio regionale è ripartito in otto circoscrizioni, pari alla Città Metropolitana di Torino e alle 7 province, non sono ammesse all’assegnazione dei seggi le coalizioni che hanno ottenuto meno del 5% dei voti e ogni lista circoscrizionale, per garantire la parità di genere, comprende un numero pari di candidati non superiore al numero dei seggi assegnati a ciascuna circoscrizione più uno.

“Tre mesi fa, quando ho assunto l’incarico, sulla base delle mie consultazioni, le condizioni erano oggettivamente difficili ma con questa proposta l’iniziativa è più articolata e potrebbe avere una maggioranza in aula – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti – ma il tempo è poco, entro ottobre andrà approvata perché sono necessari diversi adempimenti in vista del voto nel 2019. Sono fiducioso”, ha concluso. Anche secondo il consigliere regionale di Liberi e Uguali, Marco Grimaldi “ci sono le condizioni per presentare un testo unico di maggioranza”. Il suo gruppo la scorsa settimana aveva presentato una proposta di modifica di legge regionale per la rappresentanza di genere che era stata sottoscritta da consiglieri di diversi partiti.