POLITICA & SANITA'

Vaccini: il governo ricambia idea, torna l'autocertificazione

Fino al 10 marzo basterà la dichiarazione della famiglia perché i bambini possano frequentare scuole e asili, poi servirà la documentazioni delle Asl. Il premier Conte: "Dare certezze". Saitta: "Sono senza parole". Presidi: "Un vero caos"

È il dietrofront del dietrofront. “Questa è una fase in cui serve certezza del diritto, sgomberare il campo dalla confusione - ha sottolineato il presidente dell'associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli -. Questo emendamento non sembra andare in tale direzione”. Dissenso anche per il termine del 10 marzo previsto dall’emendamento: “È eccessivo". Secondo il nuovo emendamento presentato, l’autocertificazione della famiglie sarà ritenuta valida fino al 10 marzo 2019. Entro quel termine i genitori sono tenuti a procurare “la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie”, come prevede il nuovo emendamento dei relatori al Milleproroghe.

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato così l'ultima mossa sulla normativa: “Sui vaccini dobbiamo dare certezza alle famiglie, per questo è intervenuto un nuovo emendamento che assorbe quello precedente ed estende il regime individuato come transitorio per consentire l'avviamento dell'anno scolastico”.

Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio, che stanno esaminando il Milleproroghe, hanno riammesso alcuni emendamenti che mercoledì erano stati esclusi per estraneità di materia. A questo punto i relatori, Giuseppe Buompane e Vittoria Baldino, entrambi M5s, hanno presentato il nuovo emendamento che si aggiunge a quello, già depositato, con cui si cancella la norma introdotta in Senato (l’emendamento Taverna), che eliminava l’obbligo del vaccino. La commissione è stata sospesa per dare ai deputati il tempo di proporre sub-emendamenti.

Protestano le opposizioni, guidate dagli ex ministri della Salute Beatrice Lorenzin e della Pubblica amministrazione Marianna Madia. “L’autocertificazione - ha detto Madia - non è una semplificazione per le famiglie. Al momento in cui il bambino viene vaccinato, viene consegnato un foglio timbrato alle famiglie, che quindi lo hanno già in casa e non avrebbero alcuna difficoltà a portarlo a scuola. Questo emendamento asseconda solo una ideologia medievale”.

“Sono senza parole”, ha commentato il coordinatore degli assessori alla Sanità Antonio Saitta alla notizia del nuovo emendamento, concludendo: "Vediamo ora cosa succede". Interviene anche il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici sulla questione, Filippo Anelli, che dichiara: “Se dovesse passare questo emendamento, chiediamo che ci sia una verifica sistematica delle autocertificazioni. Comprendiamo e siamo solidali con le difficoltà dei presidi ad adeguarsi a questo provvedimento a pochi giorni dall'inizio dell’anno scolastico. Invitiamo perciò il ministero a sollecitare le Regioni all'istituzione rapida e in maniera uniforme delle anagrafi vaccinali”.

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