VERSO IL 2019

+Europa (e meno Pd)

Nasce a Torino il comitato locale della lista di Emma Bonino. Sabato una manifestazione a Torino contro i sovranismi. Ma in vista delle regionali resta alta la tensione con la coalizione di centrosinistra

In direzione ostinata e contraria. È quella verso cui si dirigono i Radicali e la lista +Europa che continua a vivere anche dopo le elezioni politiche e ora punta alle Europee dove tradizionalmente il partito che fu di Marco Pannella ha sempre ottenuto risultati più che confortanti. Mentre soffia, forte, il vento del sovranismo, da Torino a Palermo, si muove un piccolo esercito controcorrente che insegue la chimera degli Stati Uniti d’Europa. È il senso anche di una iniziativa denominata Tredici-Dieci, che sabato prossimo verrà celebrata in cento città del Vecchio continente (in Italia anche a Roma, Firenze, Cagliari) e che l’associazione radicale Adelaide Aglietta promuove assieme a Possibile e all’europarlamentare del Pd Daniele Viotti a Torino: nell’evento pubblicato sui social sono già un centinaio le adesioni. L’incontro è previsto in piazza Castello, sotto la Prefettura, propaggine sul territorio del governo, il simbolo decentrato del potere di Matteo Salvini dove “urleremo la nostra voglia di Europa, contro le spinte sovraniste provenienti dai due partiti di governo” dice Igor Boni, volto storico dei Radicali torinesi, assieme a Silvio Viale e coordinatore del gruppo di lavoro messo in piedi dalla formazione guidata alle scorse politiche da Emma Bonino.

Al suo fianco qualche vecchia conoscenza della politica subalpina, come Marco Cavaletto, già candidato a sindaco di Trofarello e alle Regionali del 2014 con Scelta Civica, ma anche alcuni giovani ancora sconosciuti come Andrea Maccagno e Patrizia De Grazia, due studenti che si sono avvicinati in campagna elettorale. Nella squadra anche Mauro Voerzio, che gestisce il sito StopFake.org, creato per  smascherare la propaganda russa, in particolare sugli eventi legati al caso Ucraina, e Gianni Granito, specializzato in tematiche del lavoro e welfare. È la prima uscita pubblica dopo gli incontri dei giorni scorsi con Benedetto Della Vedova, che sta girando tutto lo stivale per costituire tanti comitati elettorali in grado di affrontare la sfida elettorale. Ma se i Radicali sanno bene come muoversi in Europa, la sfida delle regionali del 2019 li lascia per il momento in uno stato di polemica indifferenza: “Se il Pd intende ripercorrere tristemente una strada vecchia e in parte già segnata allora non ci presteremo a fare la stampella liberale di una coalizione che fatica a stare  in piedi” mette in chiaro Boni. “Serviva qualcosa di diverso – conclude – noi avevamo proposto le primarie delle idee che Chiamparino aveva accolto con interesse”. Poi però la palla è passata al Pd e tutto si è bloccato in attesa di congressi e caminetti. 

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