LOTTA & GOVERNO

La fascia di fico dei Cinquestelle

Compromesso per salvare capre e cavoli in vista della manifestazione No Tav dell’Immacolata. Il gonfalone resterà a Palazzo Civico, ma sfilerà il vicesindaco Montanari con addosso il tricolore. Appendino sempre più ostaggio dei suoi. Il Pd ribadisce il sostegno all'opera e attacca Lega e M5s

Non ci sarà Chiara Appendino alla marcia No Tav dell’Immacolata, ma il suo vice Guido Montanari sì. Il gonfalone della Città di Torino resterà al suo posto, ma il numero due della giunta potrà indossare la fascia. È il compromesso partorito questa sera dalla maggioranza 5 Stelle che amministra il capoluogo piemontese, dopo le polemiche del week end con i consiglieri pentastellati a chiedere la presenza dei simboli cittadini per testimoniare l’essenza No Tav di questa amministrazione, e la sindaca che li sconfessava, salvo poi piegarsi a un compromesso in cui ancora una volta è lei a uscirne ammaccata. Alla riunione era presente anche la prima cittadina, ritrovatasi a dare l’ok dopo aver escluso, ieri, la presenza di simboli ufficiali (e la fascia cos’è se non un simbolo ufficiale?)

“Il M5S - spiega la capogruppo Valentina Sganga - prenderà parte alla manifestazione dell’8 dicembre, come ha sempre fatto, senza bandiere. Saranno presenti consiglieri, assessori e, come di consueto, il vicesindaco Montanari con fascia tricolore, delegato dalla sindaca Appendino. Non saranno invece presenti i simboli della Città di Torino, stemma, gonfalone e bandiera”.

Intanto, questa sera, la direzione del Pd subalpino ha ribadito il proprio sì alla Torino-Lione. E, in un documento approvato esprime “forte preoccupazione per l’assenza di strategia (da parte dell’amministrazione comunale pentastellata, ndr) nello sviluppo del territorio sotto gli aspetti infrastrutturali, urbanistici e promozionali, che lo facciano competere e connettere con realtà simili”. Nel documento, ribadisce “la forte contrarietà allo smantellamento dell’Osservatorio”, all’interno del quale “le istanze territoriali hanno potuto avere una voce attraverso i propri amministratori e che ha accompagnato l'intero percorso di definizione, condivisione e realizzazione degli interventi di adeguamento, un'esperienza di confronto straordinaria”. Il documento critica anche la Lega che, scrive il Pd, “pur dichiarando di essere favorevole allo sviluppo del territorio attraverso le infrastrutture, nei fatti continua a mantenere un atteggiamento politico ambiguo e di connivenza nei confronti della politica dei 5 Stelle locali e nazionali”.

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