VIA ALFIERI

Selfie, scongiuri e qualche lacrima: Palazzo Lascaris chiude i battenti

Ultimo giorno della X legislatura piemontese. Brindisi, buffet, foto tra chi lascia e chi raddoppia (o almeno ci prova). Il discorso di commiato di Chiamparino per motivare la truppa. Parte la campagna elettorale

La campanella suona alle 16, il presidente dell’aula Nino Boeti decreta lo scioglimento del Consiglio che si potrà riunire ancora fino a fine maggio ma solo per l’ordinaria amministrazione, in attesa che le urne del 26 spalanchino le porte ai nuovi inquilini di Palazzo Lascaris. Si conclude così l’ultimo giorno di scuola per i 51 consiglieri regionali del Piemonte, con il voto di un ordine del giorno sulla crisi catalana, seguito all’ostruzionismo del Movimento 5 stelle nella discussione sul Museo dell’emigrazione dei piemontesi. I consiglieri si fanno un applauso e il sipario si chiude.

Un dibattito fiacco su tutto lo scibile regionale (dalla prescrizione del bollo auto alla via ciclabile della Valle Bormida, dal futuro dell’Ospedale Martini alla scelta del pediatra nei punti nascita) e tanti selfie fanno da cornice a un giorno che di fatto sancisce ufficialmente l’inizio della campagna elettorale. In una settimana a tappe forzate, il parlamentino di via Alfieri ha approvato, tra i vari provvedimenti, il Piano per la salvaguardia della qualità dell’aria, la legge sulla montagna, il “Salva mutui” sulla prima casa: ora è il momento di rimettersi al giudizio degli elettori.

Un pizzico di malinconia (addirittura qualche lacrima versata tra chi sa di non avere molte speranze di rielezione) si mescola alla fregola di chi punta a un nuovo giro. Al brindisi finale con i consiglieri e gli assessori del Pd, Boeti scherza amaro: “Come sapete sarò capolista con Angela Motta a Torino”, in realtà il suo partito lo ha escluso dalla competizione elettorale negandogli la deroga per un quarto mandato. Stessa sorte toccata all’assessore al Lavoro Gianna Pentenero che nel giorno degli addii non si è vista. Per lei c’è chi vaticina la possibilità di un ripescaggio nel listino del governatore, ipotesi giudicata tuttavia piuttosto remota. Resterà ferma un giro anche l’astigiana Motta: lei la deroga non l’ha neanche chiesta, giacché nel suo collegio sosterrà l’assessore uscente all’Agricoltura Giorgio Ferrero.

Mentre il centrodestra chiude sulla candidatura di Alberto Cirio, il gruppo dem, assieme ai componenti dei vari staff ascolta l’ultimo intervento motivazione di Sergio Chiamparino e del capogruppo Domenico Ravetti prima del rompete le righe. Sui social compaiono le foto "sinistre" di Andrea Appiano (Pd) assieme al compagno Marco Grimaldi di Leu, mentre dall'ultimo banco dell'emiciclo, dove sono stati per cinque anni, s'immortalano in un selfie i due consiglieri dem Daniele Valle e Domenico Rossi.

“Ultimo mio consiglio regionale, dopo 9 anni di battaglie. Un grazie a tutt* quell* che mi hanno sostenuto in questi anni. Ora campagna elettorale per Giorgio Bertola e MoVimento 5 Stelle! Poi tocca a voi!” scrive Davide Bono, per due campagne elettorali alla guida delle truppe pentastellate e ora costretto a fermarsi, così come i colleghi Paolo Mighetti Giampaolo Andrissi, in ossequio alla norma interna sui due mandati (in attesa che pure quella venga superata). Chi è già pronta a distribuire santini è Francesca Frediani: cinque anni da ufficio stampa al gruppo, altri cinque da consigliera e ora la corsa per un’altra legislatura brandendo la bandiera No Tav.

C’è chi in via Alfieri c’è entrato con un partito e ora proverà a rientrarci con un altro: è il caso della valsusina Stefania Batzella, ex grillina, poi migrata nei Moderati con cui ora si candida diventando parte della coalizione che sostiene Chiamparino. Lo stesso dicasi per il novarese Luca Bona, candidato nel 2014 con la Lega e subentrato in seguito agli avvicendamenti delle elezioni politiche dello scorso anno, quando intanto col Carroccio aveva rotto, ha aderito subito al gruppo di Forza Italia con cui ora torna in pista.

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