FIANCO DESTR

Dal Lingotto la sfida della Meloni

Nel luogo un tempo appannaggio della sinistra Fratelli d'Italia celebra il prossimo week-end la conferenza programmatica. "Abbiamo scelto Torino perché è una città simbolo della ribellione a chi in questi anni ha fermato l’Italia"

Quella che Fratelli d’Italia terrà a Torino il prossimo weekend è molto di più di una conferenza programmatica. Un appuntamento che è quasi un congresso i cui contenuti sono stati anticipati oggi da Giorgia Meloni durante una conferenza stampa al palazzo dei gruppi parlamentari di Montecitorio. “Con questa manifestazione apriamo ufficialmente la campagna elettorale, un appuntamento per noi molto importante”, ha spiegato la leader di FdI. “In Europa non andiamo a cambiare qualche direttiva, ma andiamo per portare una modifica profonda che condividiamo con il gruppo dei Sovranisti e Conservatori”, molti dei quali sono esponenti di spicco dei governi del gruppo di Visegrad a cui, dice Meloni, “Fratelli d’Italia guarda con interesse e condivisione. Il nostro obiettivo è quello di dare vita a una maggioranza” all’interno del Parlamento Europeo, che vada dal Partito Popolare Europeo ai Sovranisti e Conservatori al gruppo che stanno mettendo insieme Salvini e Le Pen”. La Meloni conta di “confermare e ampliare la pattuglia” di parlamentari europei. E, da questo punto di vista, si dice incoraggiata dai risultati delle ultime elezioni regionali, con Fratelli d’Italia attestato tra il 5 e il 7 per cento. A Torino verrà presentato anche il manifesto sovranista: “15 punti che rappresentano anche un contratto con gli italiani”.

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La scelta stessa della città di Torino rappresenta in qualche modo una parte del programma del partito di Giorgia Meloni e, non ultimo, perché il prossimo 26 maggio si vota pure per rinnovare il governo della Regione. Così come non è casuale il luogo in cui verrà celebrata la conferenza, quel Lingotto a lungo tempio delle “svolte” della sinistra italiana. “Abbiamo scelto Torino perché è una città simbolo della ribellione a chi in questi anni ha fermato l’Italia. Noi siamo un partito produttivi sta. Vogliamo il Tav, il Ponte di Messina e tutte quelle infrastrutture che aiutino l’Italia a crescere”. Quanto emerso con il documento di economia e finanza varato ieri dal Consiglio dei Ministri è fonte di preoccupazione per gli esponenti FdI: “Al di là della tanta confusione, le clausole sull’aumento dell’Iva verranno disinnescate o no? Se dovesse aumentare l’Iva sarebbe il massacro definitivo”.

A Torino sarà inoltre ufficializzato il simbolo di Fratelli d’Italia che reca per la prima volta il riferimento ai “Sovranisti e Conservatori”. Nel programma spiccano i nomi di Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, e di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria di Forza Italia da tempo in sintonia con la Meloni. “Saranno 2020 circa i delegati presenti, 1.300 eletti negli 850 seggi predisposti in tutto il territorio nazionale, e circa 700 delegati di diritto. Il Piemonte ne esprime 121, dieci per ciascuna provincia e 26 per Torino, oltre a quelli di diritto. È la prima volta che un partito mette ai voti il suo programma in una assemblea pubblica”, sottolinea il coordinatore regionale Fabrizio Comba.