STATO SOCIALE

Reddito di cittadinanza, finora 46mila domande

Sono circa 116mila i nuclei famigliari piemontesi che potrebbero aver diritto a richiedere il sostegno economico, di cui 60mila nella provincia di Torino. I navigator saranno 176 a cui si aggiungeranno un centinaio di assunzioni a tempo determinato nei Centri per l'impiego

In Piemonte sono 45.900 i nuclei famigliari che hanno presentato domanda per il reddito di cittadinanza. Di queste 25.500, pari al 55,5%, sono donne, 20.400 uomini. Il numero complessivo di famiglie che nell’arco dell’anno potrebbe aver diritto a richiedere il sostegno economico è pari a 116 mila, di cui oltre 60.700 nell’area metropolitana di Torino. A renderlo noto l’assessorato al Lavoro della Regione che, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, si sta attrezzando per dare attuazione concreta al reddito di cittadinanza, una misura che in Piemonte dovrebbe rivolgersi a una platea stimata di circa 250 mila potenziali beneficiari, pari a 116 mila nuclei familiari.

Dei 4mila operatori che dovranno andare a rafforzare i centri per l'impiego a livello nazionale, circa 250, anche se manca ancora il riparto ufficiale, dovrebbero essere assunti in Piemonte, a cui si aggiungeranno un centinaio di assunzioni a tempo determinato, con possibilità di stabilizzazione, previste dal piano di potenziamento concordato dalle regioni con il precedente governo. I navigator che saranno in servizio Piemonte sono invece 176, di cui 107 in provincia di Torino. Questi ultimi potranno svolgere attività di assistenza tecnica a supporto, ma non in sostituzione, delle funzioni e dei servizi dei Centri per l’impiego, che restano centrali nella presa in carico delle persone in cerca di lavoro.

Entro un mese, la Regione stipulerà una convenzione con l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro per definirne nel dettaglio le mansioni. “L’intesa raggiunta con il governo consente di procedere con l’atteso potenziamento dei Centri per l’impiego, mettendo a disposizione delle persone le attività indispensabili per evitare che il reddito di cittadinanza resti una misura esclusivamente assistenziale - sottolinea l’assessora Gianna Pentenero - il Piemonte sta lavorando a un modello di gestione integrata delle politiche attive del lavoro e degli interventi di carattere socio-assistenziale, per una presa in carico complessiva della persona, in continuità con il modello del Rei, il reddito di inclusione sociale”.

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