VERSO IL VOTO

Applausi e fischi per Berlusconi

Doppia accoglienza per l'ex premier nella sua passeggiata in via Garibaldi a fianco del candidato governatore Cirio. Critiche alla sindaca grillina Appendino e selfie con qualche carampana. Stilettate anche a Chiamparino e Salvini

Passeggiata in via Garibaldi, centrale via pedonale di Torino, di Silvio Berlusconi, arrivato in città per sostenere la candidatura di Alberto Cirio, sfidante alle regionali del presidente uscente, Sergio Chiamparino. L’ex premier è stato accolto da applausi e da molte signore un po’ agèe che gli chiedevano di poter fare selfie con lui. Non appena ha iniziato a muoversi lungo la via attorniato dalla folla, qualcuno ha urlato “buffone” e “vergogna”, accompagnato da qualche fischio. Il momento di tensione tra i supporter di Forza Italia e chi invece contestava il Cav è subito rientrato. Berlusconi prima di entrare in un caffè storico parlando con i giornalisti ha criticato aspramente l’operato della sindaca pentastellata Chiara Appendino: “Da quando c’è lei Torino ha fatto passi indietro e i negozi fanno più fatica e chiudono”. Il Piemonte “con cinque anni di sinistra al governo della regione non ha tenuto il ritmo di sviluppo delle altre regioni che sono la Lombardia e il Veneto e qualche volta anche l’Emilia-Romagna”.

Parlando di Tav il leader di Forza Italia riserva una stoccata al governatore: “Ricordo l’avversione che Chiamparino aveva per la Tav, ora è il più grande sostenitore di quest’opera”. Critica ingenerosa giacché a differenza di tanti compagni di partito, Chiamparino non ha mai tentennato sulla Tav, già quando era sindaco di Torino. “Il Piemonte – ha proseguito Berlusconi – deve darsi un’altra guida. Il titolare attuale ha cercato di attirare la simpatia dei piemontesi”. E su Matteo Salvini, suo alleato in Piemonte e nelle altre regioni in cui governa il centrodestra Berlusconi si lascia andare a qualche punzecchiatura: “Continua a dire io sono un uomo di parola, mantengo la parola, andremo avanti con questo contratto. Secondo me sono tattiche e chiacchiere elettorali” prefigurando una imminente fine dell’esecutivo.

Nella conferenza stampa all’hotel Golden Palace, Berlusconi ha poi preso la parola con il fido Paolo Zangrillo, fratello del suo medico personale, alla propria destra e Alberto Cirio a sinistra. I due annuiscono, sorridono, sussurrano sottovoce al suo orecchio senza mai parlare. Insomma, “one man show” in cui il Cavaliere ha comunque riservato a Cirio un endorsement definendolo “uno dei migliori, se non il migliore europarlamentare di Forza Italia”.

Da Torino poi Berlusconi non perde tempo neanche per attaccare Confindustria, invitandola a cambiare ritmo nel confrontarsi con il governo. “Siamo arrivati a una Confindustria che soltanto per un invito del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi plaude alla voglia del governo di fare riforme e cambiamenti”, commenta suscitando la subitanea risposta del presidente piemontese degli industriali Fabio Ravanelli che ricorda all’ex premier come l’organizzazione sia apartitica. “Confindustria non plaude a questo governo come non plaude a nessun governo. Di volta in volta esprimiamo un giudizio sui provvedimenti economici adottati e siamo lieti di applaudirli quando riteniamo possano fare il bene delle imprese e dell’Italia”, rispedisce al mittente il numero uno degli industriali del Piemonte auspicando che dopo il voto di domenica “esaurisca una fase di campagna elettorale permanente per concentrarci sulle scelte necessarie a far ripartire per davvero il Paese”.

Berlusconi a Torino

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