VIA ALFIERI

Palazzo Lascaris si tinge di verde

Quasi la metà dei nuovi consiglieri regionali del Piemonte appartiene alla Lega. Restano fuori gli assessori uscenti Valmaggia, Ferrari, Balocco, Cerutti e Ferrero. Nel Pd effetto Salizzoni. Exploit di Tronzano in Forza Italia e Rosso sbanca FdI

Una maggioranza schiacciante, tutta a trazione leghista. Così si presenta l’assemblea di Palazzo Lascaris dopo il successo di Alberto Cirio alle elezioni regionali. La coalizione di centrodestra ottiene 33 consiglieri su 51 (compreso il governatore) e, al netto dei dieci del listino, di questi sono 17 quelli eletti nelle liste del Carroccio; 13 i rappresentanti del centrosinistra, 5 gli esponenti del Movimento 5 stelle tra cui il candidato governatore Giorgio Bertola, giunto primo sul proporzionale.

Restano fuori dal parlamentino piemontese gli assessori uscenti Augusto Ferrari, battuto a Novara da Domenico Rossi, la titolare delle Pari opportunità Monica Cerutti, candidata con Italia in Comune che non ottiene il quorum. Fuori anche Giorgio Ferrero (Pd) ad Asti e Alberto Valmaggia (Piemonte del Sì) a Cuneo per i quali non scatta il seggio. Nel capoluogo della Granda l’eletto spetta ai dem nella cui lista s'impone l'ex sindaco di Alba Maurizio Marello che con le sue oltre 5.700 preferenze sbaraglia la concorrenza di Bruna Sibille (già prima cittadina a Bra) e dell'ex titolare dei Trasporti Francesco Balocco. Ad Alessandria conferma per il capogruppo dem Domenico Ravetti che triplica i voti dell’ex presidente della Provincia Paolo Filippi. Non riesce per una manciata di voti l'impresa a Vittorio Barazzotto a Biella.

Partiamo dal collegio di Torino. Qui il partito di Matteo Salvini ottiene sei scranni che andranno a Fabrizio Ricca, capogruppo in Sala Rossa, primo eletto come ampiamente previsto, che veleggia verso le 5mila preferenze. Alle sue spalle l’ex deputato Stefano Allasia, Andrea Cerutti, Mauro Fava, Claudio Leone, Gianluca Gavazza e, se dovesse scattare il settimo eletto, come molto probabile, Valter Marin. Poche sorprese anche in Forza Italia che guadagna due eletti: l’uscente Andrea Tronzano, sostenuto dai deputati Carlo Giacometto e Claudia Porchietto, e Paolo Ruzzola appoggiato dal duo di Giaveno composto da Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino. Rimonta pressoché impossibile per l’ex sindaco di Orbassano Eugenio Gambetta. Fratelli d’Italia invece porta in Consiglio Roberto Rosso che vede così premiato il suo enorme sforzo in campagna elettorale, mentre Maurizio Marrone, primo escluso, si consola con il posto nel listino. Non raggiunge il quorum la lista civica Sì Tav Sì Lavoro di Gian Luca Vignale e Mino Giachino che restano dunque entrambi fuori dal Consiglio.

Dal centrodestra al centrosinistra dove il valore aggiunto è il chirurgo Mauro Salizzoni che a spoglio concluso potrebbe sfiorare le 20mila preferenze. Dietro di lui, nella lista del Pd, ottengono l'elezione Daniele Valle, Monica Canalis, Alberto AvettaRaffaele Gallo e Diego Sarno. Per quanto riguarda le liste civiche entrano Mario Giaccone per “Chiamparino per il Piemonte del Sì”, Silvio Magliano per i Moderati, Marco Grimaldi per Liberi Uguali Verdi mentre nella lista di Più Europa Elena Loewenthal è in vantaggio su Silvio Viale. Proprio questo è il seggio più a rischio poiché potrebbe saltare essendo quello con il resto più basso per far spazio al candidato presidente, cioè Sergio Chiamparino (il quale tuttavia ha già annunciato di voler rinunciare). Nel M5s, assieme a Bertola, entrano la valsusina Francesca Frediani e, a sorpresa, la collegnese Sarah Disabato che batte il consigliere uscente Federico Valetti. Tra i pentastellati ad Alessandria prevale Sean Sacco, mentre a Cuneo Ivano Martinetti supera il consigliere uscente Willem Campo.

A Cuneo il centrodestra ottiene quattro eletti su sei: due sono della Lega (Paolo Demarchi e Luigi Icardi), uno è di Forza Italia, Franco Graglia, fedelissimo di Cirio, e uno è Paolo Bongioanni di FdI. Come detto, il Pd elegge l’ex sindaco di Alba Marello e il M5s Martinetti. Ad Alessandria si aprono le porte di Palazzo Lascaris per i leghisti Marco Protopapa e Daniele Poggio. Ad Asti successo per Fabio Carosso, a Biella per Michele Mosca, a Vercelli per Angelo Dago, nel Vco per Alberto Preioni (da segnalare nel Verbanese la buona performance del vicepresidente uscente Aldo Reschigna che veleggia intorno alle 3mila preferenze). Infine Novara dove, nella Lega, dietro a Riccardo Lanzo, che registra un'ottima performance (2.283 voti) Federico Perugini dovrebbe conquistare il secondo seggio a scapito di Roberto Beatrice.

All’interno della Lega ci saranno due subentri essendoci due eletti contemporaneamente sia nel listino sia nel proporzionale. Si tratta di Michele Mosca a Biella, che lascia il posto a Chiara Caucino e Alberto Preioni a Verbania che dovrebbe far scattare un seggio in più a Cuneo per Matteo Gagliasso.

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