GIUSTIZIA

Piazza San Carlo, 32 risarcimenti

Accordo chiuso per una parte delle "persone offese" nella tragica notte del 3 giugno di due anni fa. Tra loro anche i familiari di una delle vittime, Erika Pioletti. Prosegue il procedimento penale che vede coinvolta, tra gli altri, Appendino

A 754 giorni dalla calca di piazza San Carlo, durante la diretta sui maxischermi della finale di Champions League di Juventus-Real Madrid, non è ancora possibile stabilire quando inizierà il processo contro chi organizzò quell’evento. Dal 22 giugno 2018 sono stati rinviati a giudizio in 15, tra cui la sindaca Chiara Appendino, ma i tempi dell’udienza preliminare si stanno allungando a dismisura. Prima del processo vero e proprio infatti, si stanno discutendo tutte le transazioni economiche tra le compagnie di assicurazione e chi rimase vittima di quella tragica notte. Il bilancio finale fu di 1.672 feriti, oltre alle due vittime (Erika Pioletti e Marisa Amato).

Di questi trecento si sono costituiti parte civile, e ora stanno negoziando un risarcimento con Unipol e Reale Mutua, che assicurano il Comune e Turismo Torino, l’ente che materialmente organizzò la serata. Circa la metà di questi trecento però non hanno risposto alla convocazione del medico legale, allungando i tempi. In 32 invece hanno già ottenuto dei risarcimenti, di questi 28 dal Comune e 4 da Turismo Torino, tra questi stando a quanto trapela anche il fidanzato della Pioletti, Fabio Martiroli. Altre 30 hanno già accettato delle proposte, 23 con dal Comune e 7 da Turismo Torino, e alla prossima udienza davanti al Gip fissata per il 16 luglio, usciranno dal processo come parti civili. Sull'entità dei risarcimenti la discrezione è massima, ma qualcuno da quanto trapela e' di varie decine di migliaia di euro.

A settembre l’udienza preliminare riprenderà, per valutare le circa 100 posizioni ancora da definire tra i feriti di quella notte. Una volta conclusa questa fase, che però è centrale in un processo colposo (l’accusa è infatti di omicidio, lesioni e disastro colposi) dove non c’è dolo, il Gup dovrebbe poi entrare nel merito delle 15 richieste di rinvio a giudizio. Le opzioni sono tra patteggiamento, rito abbreviato oppure il giudizio in corte d'Assise, come sembrerebbe voglia fare Enrico Bertoletti, l'architetto che realizzò il piano di sicurezza di quella sera. Non ha partecipato fino ad ora alle udienze il ministero dell'Interno, verso cui però le compagnie assicurative potrebbero avviare un’azione legale di “regresso” per vedersi restituire la parte dei rimborsi in capo al ministero dell'Interno. Con tutta probabilità è comunque oramai sicuro che si andrà al 2020 perché questo processo abbia inizio. È invece già arrivato a sentenza il 17 maggio scorso, con le condanne a 10 anni per omicidio preterintenzionale, il procedimento con il gruppo di giovani che scatenò l’onda umana che travolse chiunque si trovava in piazza quella notte.

 

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