ALTA TENSIONE

I No Tav minacciano contestazioni
Cirio annulla la giunta in Valsusa

Spostata a Torino la seduta prevista a Chiomonte per parlare delle compensazioni ai Comuni. Ma il governatore andrà a visitare il cantiere (fermo da mesi) con i suoi assessori. Una gita dimezzata per evitare problemi di ordine pubblico. Polemica dei sindaci

Non si svolgerà in Valle di Susa, come previsto in un primo momento, ma a Torino la giunta della Regione Piemonte convocata per discutere della Torino-Lione. La decisione è stata annunciata dal presidente, Alberto Cirio, che ha motivato la decisione adducendo ragioni di tipo “logistico”. Una decisione probabilmente da collegare alle contestazioni minacciate ieri dai No Tav che dopo il voto sulle mozioni al Senato avevano annunciato la loro presenza a Chiomonte: una sorta di comitato d’accoglienza non propriamente benaugurante che deve aver indotto il governatore a cambiare programma.

“Domani sarò al cantiere di Chiomonte, alle 12.30, per un sopralluogo con gli assessori. Poi torneremo a Torino per la giunta, nella sede dell’Ires”, spiega Cirio. All’ordine del giorno lo stato dell’arte dei lavori della Torino-Lione e le opere di compensazione. I No Tav avevano chiesto alle amministrazioni della Valsusa di non accogliere l’invito della Regione. “Le opere di compensazione sono parte integrante della Tav, che ormai mi sento di dire che è stata sbloccata. I lavori partiranno – aggiunge Cirio –. Io ho ereditato un accordo sottoscritto da Telt e dalla vecchia giunta regionale. Ora ripartiamo da lì: voglio confrontarmi con i sindaci del territorio valsusino, che sono i veri protagonisti, per capire se le opere che avevano indicato sono ancora prioritarie”.

Intanto, una “grave scorrettezza istituzionale” da parte del governatore Cirio viene denunciata da alcuni sindaci della Valle di Susa in merito all’iniziativa  di tenere una giunta regionale “aperta” sulla questione Tav. La nota, con la quale si manifesta “disappunto” e “sdegno istituzionale”, è siglata dalle amministrazioni dei Comuni di Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Giaglione, Mattie, Mompantero, Salbertrand, San Didero, Susa e Venaus. “Nella lettera di invito del presidente Cirio – osserva il comunicato – si legge testualmente che sono stati invitati i sindaci che hanno sottoscritto il Patto per il Territorio. Orbene, questo è clamorosamente falso: nessuno dei suddetti sindaci (né, a quanto ci risulta, degli altri Comuni della Valle di Susa) ha mai sottoscritto il Patto, che reca invece le sole firme di Sergio Chiamparino, Mario Virano e Paolo Foietta”. I sindaci lamentano inoltre di “essere stati invitati a fare da mera cornice” alla seduta, che invece avrebbe dovuto essere di “dialogo e confronto”. “Qualora la Regione – proseguono i primi cittadini – desiderasse, al di là di proposte meramente mediatiche ai limiti della provocazione, intrattenere in forma istituzionale e nelle sedi istituzionali un dialogo-confronto con tutti i sindaci della Valle, noi esprimiamo fin d’ora la nostra totale disponibilità”.

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