Doppio taglio ai vitalizi

La Regione Piemonte approva la legge per il ricalcolo dell’assegno pensionistico, dal retributivo al contributivo. Risparmi per oltre mezzo milione di euro. E i grillini fanno passare anche la sforbiciata per chi gode di doppia indennità

Anche il Piemonte vara il taglio dei vitalizi per gli ex consiglieri regionali. L'aula ha approvato questa mattina la legge che prevede il passaggio dal calcolo retributivo a quello contributivo per tutti i “pensionati” di Palazzo Lascaris. Il provvedimento è stato imposto da una norma nazionale: la 145 del 2018 che ha recentemente introdotto il metodo contributivo in Parlamento, estendendolo poi, con la legge di bilancio, a tutte le Regioni italiane. La Conferenza Stato-Regioni ha poi fissato al 30 settembre la deadline per adeguarsi a tutti i Consigli regionali, così da evitare sanzioni quali un taglio del 20 per cento sui trasferimenti, previste per chi non si mettesse in regola. La rideterminazione si applica dall’1 gennaio 2020 e porterà a un risparmio di 550mila euro.

In attesa di una norma nazionale già la passata legislatura aveva ridotto i vitalizi attraverso uno spintaneo “contributo di solidarietà” chiesto agli ex consiglieri. Si trattava, però, di un provvedimento a termine che decadrà il 31 dicembre 2019, motivo per cui si è resa necessaria una legge che modifica in modo definitivo il calcolo dell’assegno pensionistico dei politici regionali.

Ma non  è tutto. L’occasione era ghiotta e il Movimento 5 stelle ne ha approfittato per imporre un ulteriore taglio, dal 20 al 67 per cento sulla quota regionale, a quegli ex consiglieri che cumulano altri vitalizi derivanti dall’attività politica, per esempio quello da ex parlamentare o da ex deputato europeo. Un emendamento, quest’ultimo, su cui la maggioranza ha faticato a compattarsi, prima del via libera all’unanimità. Il provvedimento riguarderà 15 percettori e porterà a un ulteriore risparmio di 145mila euro che il M5s ha chiesto di destinare alla sicurezza delle scuole piemontesi.