LAVORO

Turni sfiancanti, infermieri al collasso

Dopo le denunce dei sindacati, l'Ispettorato del Lavoro certifica una situazione insostenibile. Alle Molinette, tra il 2016 e il 2018, centinaia di episodi di omesso riposo ed eccessivo ricorso agli straordinari. Il sindacato Nursind: "Ci sono casi in cui si arriva a 30 ore consecutive in corsia"

Mancato rispetto dei riposi giornalieri e settimanali, superamento del limite massimo degli straordinari: sono queste le violazioni riscontrate dall’Ispettorato del Lavoro ai danni del personale infermieristico della Città della Salute nell’arco di tre anni: dal 2016 al 2018. I numeri finiti nel verbale degli ispettori, intervenuti su segnalazioni ed esposti dei sindacati, raccontano di 129 episodi per omesso riposo giornaliero, 278 casi in cui non è stato osservato il riposo settimanale e 11 di superamento del limite massimo dello straordinario annuale per decine di lavoratori.

“Numeri importanti e poco rassicuranti”, denuncia il sindacato NurSind che ricorda come il mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e quello del riposo settimanale insieme alla violazione del tetto degli straordinari sono frutto della ormai cronica carenza di personale. Numeri che certo vanno parametrati su un totale di infermieri che alle Molinette sfiora le tremila unità. Tuttavia, per Francesco Coppolella, segretario regionale di Nursind questa è “la conferma di come viene affrontata la carenza di personale infermieristico a Città della Salute: abusando e sfruttando il personale infermieristico, in barba alla Costituzione, ai contratti, alle leggi e perfino alle normative europee, mettendo a rischio la salute del personale e quella dei pazienti che devono ricevere assistenza”.

Il periodo in cui si sono svolti gli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro riguarda solo sei mesi di guida delle Molinette dell’attuale direttore generale Silvio Falco, anche se a detta di Nursind “oggi, la situazione non è per niente migliorata. Sono decine le segnalazioni che ci arrivano”, spiega Giuseppe Summa, segretario territoriale di Torino. “Ci sono casi in cui si arriva fino a 30 ore consecutive di lavoro”.

Le verifiche dell’ispettorato del lavoro hanno anche evidenziato ritardi nell’aggiornamento del piano annuale per affrontare l’emergenza in relazione alla dotazione organica che all’inizio di ogni anno le aziende predispongono “a testimonianza di un utilizzo improprio dell’istituto della pronta disponibilità per la copertura dei turni programmati”, rimarcano il sindacato. A detta del quale “è inutile sottolineare ancora una volta come i tagli sul personale ricadano sulla pelle degli infermieri e dei cittadini che da loro ricevono assistenza”.

A preoccupare e innervorsire i rappresentanti dei lavoratori è non solo la carenza di infermieri alle Molinette e in altri ospedali ma in pressoché tutti gli ospedali piemontesi: “Siamo preoccupati anche dal silenzio del nuovo assessore regionale alla sanità Luigi Icardi che abbiamo sollecitato più volte sull’argomento e dal quale non abbiamo ricevuto ancora risposte rassicuranti, perché questa è la situazione in cui versano i nostri servizi e non solo a città della salute”. Ed è proprio al titolare della Sanità nella giunta di Alberto Cirio che Nursind recapita un messaggio chiaro: “Gli infermieri hanno diritto di lavorare in modo dignitoso e i cittadini hanno diritto di essere assistiti in modo dignitoso oltre ad essere informati sulla situazione. Se non arriveranno risposte sarà un autunno caldo”.

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