ALTA TENSIONE

“No Tav, rialziamo la testa”

Nel M5s c'è chi non si rassegna e sfilerà coi valsusini nel corteo dell'Immacolata. Frediani: "Nessuno può considerare chiusa una storia di resistenza trentennale". Il Pd della Valle contro i sindaci che manifestano con fascia e gonfalone: "È ora di aprire una nuova fase"

“I fiumi esondano e i Comuni sono all’asciutto, i ponti crollano, le fabbriche chiudono e la politica pensa alla grandi opere inutili. Domenica 8 dicembre marcia No Tav Susa-Venaus. Condivido le parole dei sindaci dell’Unione Montana Valsusa per ribadire ancora una volta la mia contrarietà a quest’opera inutile, costosa e devastante”. La battaglia contro la Torino-Lione non è finita e nel Movimento 5 stelle c’è chi intende continuare a portarla avanti, anche solo come azione di testimonianza, in una data simbolo per i No Tav, quella della presa di Venaus negli scontri del 2005.

Tra questi c’è la capogruppo grillina a Palazzo Lascaris, Francesca Frediani, valsusina, No Tav prima ancora che esponente pentastellato e tra i più delusi per il via libera di fatto garantito proprio dai Cinquestelle all’opera. “Il partito trasversale delle grandi opere – afferma Frediani – continua a sostenere questa assurdità, contro ogni ragionevolezza e contro ogni evidenza scientifica, segno di una frattura insanabile con i territori e di una reale incapacità di individuare e sostenere le reali priorità. Per queste ragioni domenica sventolerà ancora senza ipocrisie e con orgoglio la mia bandiera No Tav, senza la minima incertezza rispetto a quale sia il mio posto”. “Sarò in marcia con il corteo che partirà da Susa e si muoverà verso Venaus – conclude – anche per esprimere solidarietà agli attivisti che in questi giorni hanno subito pesanti condanne. Perché nessuno di noi può considerare questione chiusa una storia di resistenza trentennale”. Anche quest'anno, accanto ai No Tav ci sarà la Fiom, tradizionalmente vicina al movimento contrario alla Torino-Lione: “Come da sempre sosteniamo si tratta di un’opera che si rivelerà inutile e superata, che drena e drenerà enormi risorse pubbliche - affermano i metalmeccanici della Cgil -. Quelle risorse che andrebbero investite nella creazione di lavoro con un grande piano di modernizzazione e manutenzione delle reti di trasporto pubblico e di salvaguardia del territorio, che proprio in queste settimane ha dato ulteriore dimostrazione di un esteso dissesto idrogeologico”

E mentre quelli del “No” provano a compattarsi il Pd punta il dito contro quei sindaci che hanno deciso di sfilare con fasce tricolori e gonfaloni, secondo una decisione presa (a maggioranza) dall’assemblea dell’Unione dei Comuni Montani bassa Valle Susa. Una scela di fronte alla quale i dem valsusini manifestano la propria “contrarietà” e anzi rivendicano “le azioni condotte per cambiare radicalmente il progetto iniziale a cui hanno partecipato anche amministratori e militanti del Pd”. Ora, spiegano “si deve aprire una nuova fase politica e amministrativa basata sul riconoscimento istituzionale dell’opera non solo a libello europeo e nazionale, ma anche a livello locale”.

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