PALAZZO CIVICO

Caso Seymandi, ora il M5s vuole toglierle il Tavolo

Consiglieri grillini ancora all'attacco dopo quanto accaduto sul mercato di Villaretto. Una mozione per ridimensionare la collaboratrice dell'assessore Unia e fedelissima di Appendino. Come avvenuto in passato, la sindaca pare pronta a scaricarla

Il Movimento 5 stelle vuole la testa di Cristina Seymandi e come già successo con gli altri più stretti collaboratori di Chiara Appendino – dall’ex capo di gabinetto Paolo Giordana all’ex portavoce Luca Pasquaretta, mentre ha salvato la ghirba per il rotto della cuffia (e dopo l'autodafé) il capo dei vigili Emiliano Bezzon – è probabile che la ottenga. A ventiquattr’ore dall’intervento con cui ieri, in Sala Rossa, il consigliere Andrea Russi ha puntato senza mezzi termini il dito contro la coordinatrice del Tavolo di progettazione civica, per la “gestione inqualificabile” dell’allestimento del mercato in Borgata Villaretto, la situazione non si è per nulla normalizzata, anzi. In una nota il gruppo grillino spiega che “nonostante le buone intenzioni con cui il progetto è stato costruito, si è arrivati ad oltrepassare troppo spesso i limiti all’interno dei quali avrebbe dovuto operare”. Un atto d’accusa chiarissimo che si aggiunge alla “vicinanza” espressa via social dal presidente del Consiglio Francesco Sicari a Russi, finito a sua volta nel mirino di quegli attivisti coinvolti, direttamente o indirettamente, nel lavoro della Seymandi. Ma in Sala Rossa è il gruppo a comandare, non gli attivisti, e questa volta sembra muoversi in modo sostanzialmente compatto per ridimensionare uno dei più stretti collaboratori della prima cittadina. E chi come Antonio Fornari ha provato a difenderla si è ritrovato isolato a leccarsi le ferite: “E' stata una sconfitta per tutti. Eravamo il Movimento al servizio dei cittadini e ieri invece abbiamo usato la Sala Rossa per umiliare pubblicamente una persona. Abbiamo perso tutti” ha scritto Fornari, cui Sicari ha replicato: “Ma tu la decenza di non parlare sempre la troverai prima o poi?”.

“Da mesi la maggioranza chiede di dare un inquadramento corretto al tavolo Seymandi, che questo sia diretto da un funzionario e che la sua attività sia trasparente e controllabile” affermano dai banchi della maggioranza, spiegando il perché della richiesta che è già stata recapitata ad Appendino: “Seymandi non si deve più occupare del tavolo di progettazione, torni a fare la semplice staffista”. Molto più che un ridimensionamento per una figura che era diventata centrale nei gangli dell’amministrazione pentastellata.

Per cercare di tamponare, al termine del Consiglio di ieri, si è tenuto un gabinetto di guerra nell’ufficio della sindaca, al piano nobile di Palazzo Civico, cui hanno partecipato anche gli assessori all’Ambiente e all’Urbanistica, Alberto Unia e Antonino Iaria, oltre alla stessa Seymandi. Ma perché tanto astio nei confronti di una dei tanti collaboratori della giunta? “Perché non è una come tanti” spiega un consigliere pentastellato. “In alcuni casi – prosegue – Seymandi ha sopperito alle tante lacune della nostra giunta, è arrivata a convocare gli assessori, a coordinarne il lavoro”. Ma si è spinta troppo in là e il mercato a Villaretto è solo il casus belli che molti aspettavano. È andata oltre quando ha autorizzato l’allestimento di un mercato “itinerante” in quell’area a Nord di Torino che, esponendo per non più di un’ora, secondo il regolamento comunale, non ha bisogno di alcuna autorizzazione. Così ha aggirato le farraginose procedure imposte dalla burocrazia cittadina e in particolare dagli uffici del settore Commercio, che evidentemente non l’hanno presa bene.

Cristina Seymandi, classe 1976, figlia di Maurizio Seymandi noto commercialista e revisore dei conti torinese, è entrata sin dall’inizio nel cerchio magico di Appendino che nel 2017 l’ha nominata nel direttivo di Abbonamento Musei e col tempo le ha concesso sempre più spazio al punto che più di una volta il chiacchiericcio di palazzo ne ha suggerito il nome per la sua successione. Una sovraesposizione che ha incrementato asti e invidie, dentro e fuori il Movimento 5 stelle. Solo formalmente staffista del dell’assessorato all’Ambiente di Unia, Seymandi in realtà si è mossa finora a tutto campo “con una libertà d’azione forse superiore a quella di un assessore”. Nei mesi scorsi era già finita più volte nel mirino dei presidenti di Circoscrizione (tutti di centrosinistra), che vedevano nel Tavolo da lei presieduto uno strumento per depotenziarli ulteriormente, per consentire a un organismo che dipendeva direttamente da Palazzo Civico di interfacciarsi con comitati e associazioni sul territorio. Per questo era considerata così strategica per la prima cittadina che finora ha sempre offerto copertura politica alle sue scorribande. Ma ora che succederà? Finora, ogni volta che si è trovata spalle al muro Appendino ha preferito sacrificare gli uomini a lei più vicini per evitare di finire assieme a loro nell’occhio del ciclone e anche in questo caso sembra orientata a consentire la destituzione della sua collaboratrice.

Per farlo è già stata presentata una mozione, a prima firma Damiano Carretto (Leggi) e sottoscritta da buona parte dei componenti della maggioranza, nella quale viene prevista la riorganizzazione dell’Ufficio Partecipazione che, in seguito all’approvazione dell’atto, avrà il compito di coordinare il lavoro del Tavolo di progettazione civica e dell’Ufficio relazioni con i cittadini (Urc) e sarà supportato “da un gruppo di lavoro tecnico interassessorile”. La Seymandi dovrà restarne fuori.

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