PALAZZO LASCARIS

Accordo Lega-Pd sull'Autonomia

Eliminato dal testo il reclutamento degli insegnanti su base regionale, non vi sono più ostacoli all'approvazione della delibera che consentirà a Cirio di sedersi al tavolo con il Governo. L'asse "Valle (di) Lanzo" e il pressing del governatore

“Se trovate un accordo, domani chiudiamo”. Il reclutamento degli insegnanti su base regionale è ancora un ostacolo da superare per approvare a larga maggioranza e dunque anche con il voto del Pd la richiesta di autonomia rafforzata quando Alberto Cirio fa capolino alla riunione dei capigruppo allargata ai consiglieri che seguono il dossier. Il governatore aveva promesso di far trovare sotto l’albero di Natale il testo approvato e oggi manterrà la promessa.

Dopo quell’auspicio che sapeva tanto di esortazione, fatto ieri dal presidente, la quadra è stata trovata. La Lega ammaina, senza disonore, la bandiera delle assunzioni dei docenti entro i confini della regione e il centrosinistra vota la richiesta da inviare al ministro Francesco Boccia, rafforzando l’istanza del Piemonte nei confronti del Governo, ammettendo implicitamente che le richieste inizialmente avanzate dall’allora giunta di Sergio Chiamparino si sarebbero potute ulteriormente rafforzare così come in effetti è avvenuto.

Ulteriore risvolto dell’accordo riguarda una parte della maggioranza, ovvero quei Fratelli d’Italia che con il loro capogruppo Maurizio Marrone avevano presentato un emendamento che opponendosi al reclutamento su base regionale marcava con nettezza la distanza sul punto tra alleati. Posizione, quella dettata da Giorgia Meloni e nelle corde di un partito nazionalista, che non avrebbe messo in discussione la tenuta della coalizione, come rassicurato dallo stesso Marrone nella previsione di una bocciatura della sua proposta.

Insomma, i numeri per approvare il testo ci sarebbero ovviamente stati anche senza il Pd e nonostante il pur pesante distinguo di FdI, ma il rischio di un’anomala convergenza tra Pd e Fdi unito a quello di vedere allungarsi i tempi sono stati, insieme all’auspicio di Cirio, importanti se non fondamentali per arrivare alla formulazione di un emendamento in cui l’autonomia della Regione sulla scuola non viene toccata se non in quel punto, peraltro ad alto rischio di anticostituzionalità, relativo alle assunzioni del corpo docente.

“La Regione acquisisce tutte le competenze in tema di programmazione sul fabbisogno di personale che prima erano affidate all’ufficio scolastico regionale organo che nonostante la denominazione non dipende dalla regione. In sostanza fissiamo gli obiettivi su quanti insegnanti ci servono senza andare a intaccare il contratto collettivo nazionale, oggettivamente terreno di scontro con tutte le parti sociali”, spiega Riccardo Lanzo, il consigliere che per la Lega segue il dossier autonomia e che ieri nella riunione ha trattato con la rappresentanza del Pd formata, oltre che dal capogruppo Domenico Ravetti, dai consiglieri Daniele Valle e Alberto Avetta.

Nell’emendamento la cui bozza è stata predisposta ieri e che oggi darà il via libera all’approvazione del testo completo si prevede, tra l’altro di affidare alla Regione “le competenze sulla definizione degli obiettivi sulla programmazione, sul fabbisogno regionale del personale scolastico e sul dimensionamento dell’offerta scolastica su tutto il territorio regionale, secondo accordi assunti in conferenza Stato Regioni e di concerto con l’Ufficio Scolastico regionale”.

Un passo di lato, se non indietro, quello della Lega che produce comunque il risultato di evitare ulteriori lungaggini e di rafforzare nei confronti dell’attuale Governo l’istanza proprio con il voto favorevole del centrosinistra, mentre appare del tutto improbabile un via libera dei Cinquestelle.

L’altro giorno, il presidente della Regione aveva usato toni distensivi nei confronti del centrosinistra dicendo: “Abbiamo ereditato una posizione timida, ma che abbiamo voluto mantenere. Non siamo partiti dal nulla – aveva sottolineato riferendosi alla richiesta predisposta dall’allora vicepresidente Aldo Reschigna – ma dalla delibera che c'era, poi l'abbiamo arricchita ed implementata”. Evidentemente un po’ troppo, con quella richiesta dal più che dubbio esito, sugli insegnanti da assumere nei confini regionali. L’unico ostacolo rimasto. Fino a ieri quando il governatore si è affacciato e ha detto: “Se trovate un accordo domani chiudiamo”.

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