POLVERE DI (5) STELLE

Cavallerizza, Appendino blinda Iaria

Un pezzo del Movimento 5 stelle torna a scagliarsi contro l'assessore all'Urbanistica ma la mozione di sfiducia di Carretto resta chiusa in un cassetto. Nervi tesi e accuse reciproche tra i grillini e lunedì la maggioranza potrebbe non avere i numeri

Abbaia ma non morde Damiano Carretto. Nel giorno della resa dei conti con l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, il consigliere grillino ingaggia l’ennesimo duello verbale, ma, almeno per ora, lascia chiusa in un cassetto la mozione di sfiducia che aveva prima minacciato – in uno dei suoi proverbiali penultimatum – e poi scritto e fatto circolare tra i colleghi, senza tuttavia mai depositarla. Oggetto del contendere è il futuro della Cavallerizza di Torino dopo che l’ultima riunione di giunta del 2019 ha approvato una delibera in cui vengono di fatto scavalcati i consiglieri grillini, creando l’ennesimo caso in seno alla maggioranza. Secondo l’opposizione Carretto anche questa volta “non affonderà il coltello”, sensazione che serpeggia anche tra i pentastellati durante la Commissione Urbanistica, al punto che Iaria comunica di non avere alcuna intenzione di ritirare la delibera “incriminata”.

Durante la seduta, presieduta da Roberto Malanca, la “sfiducia” resta fuori dal dibattito. “Ci sono pratiche più urgenti” ha detto Carretto a fine a commissione, rispondendo a chi lo ha incalzato sulla questione. Intanto Iaria assicura di “non essere preoccupato per la mozione di sfiducia” ben sapendo di avere le spalle coperte da Chiara Appendino e da buona parte di una maggioranza che di impiccarsi all’albero della Cavallerizza non ha alcuna intenzione. La sindaca è stata chiara: il suo destino resta legato a quello di Iaria, di cui ha totale fiducia, se non altro perché finora è stato fedele interprete dei suoi desiderata. Così Carretto si è ritrovato solo a dare battaglia in commissione, dove anche Daniela Albano e Maura Paoli, colleghe grilline disposte, almeno all’inizio, a seguirlo in questa battaglia, hanno assunto una posizione abbastanza defilata, limitandosi a interventi d’ordinanza.

Nel merito Carretto ha insistito a chiedere l’eliminazione del parcheggio interrato, ma Iaria ha replicato che, mancando ormai il tempo per attuare una variante al piano regolatore, il parcheggio è inevitabile. E all’ennesimo attacco l’assessore s’è sfogato: “Avreste dovuto farlo prima” e poi, a microfono spento, “per tre anni chi c’era prima non ha fatto un cazzo”. E questa volta il dito è puntato non contro il Pd, ma verso l’ex vicesindaco Guido Montanari, titolare dell’Urbanistica fino alla scorsa estate, di cui Carretto ha sempre condiviso i proclami (più che gli atti). Nella mozione di cui era primo firmatario, presentata il 31 ottobre scorso, il consigliere iscritto alla corrente della "sinistra M5s" aveva chiesto inoltre che il Pur (Progetto unitario di riqualificazione) prevedesse “l’uso civico collettivo e urbano” per il Maneggio Alfieriano e, in futuro, la sua estensione all’intero complesso, tutte istanze rimaste in sospeso.

A dimostrazione di quanto il clima sia pesante ci sono le stesse parole di Iaria, che dopo giorni nel mirino si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Sono assessore da settembre, ho ereditato un problema difficile da risolvere” dice. Poi apre a piccole modifiche: “Non ho ancora approvato il Pur. È possibile modificarlo”. Insomma, “la discussione è ancora aperta”. Quel che è certo è che il Pur è stato redatto seguendo le linee guida approvate nel 2012 e 2013 dal centrosinistra, al punto che Carretto ha buon gioco a ribattere che “state realizzando il programma del Pd”. Nessun chiarimento, infine, sui 5 milioni stanziati dal ministero della Cultura dopo l'incendio dell'autunno scorso: per che cosa verranno utilizzati?

La chiosa spetta al capogruppo Pd Stefano Lo Russo: “Gli esami di coscienza e rese dei conti ve li sbrigate fra di voi. Lei, assessore Iaria, rappresenta la città”. A sintetizzare bene la situazione nel gruppo pentastellato ci pensa il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano: “Un esponente di rilievo della maggioranza chiede il ritiro della delibera di giunta sul Pur per il complesso di via Verdi. La giunta non intende ritirare l’atto: la possibilità che lunedì ai Cinque Stelle manchino i numeri è concreta”. Non è affatto improbabile che, a fronte di una indisponibilità a ridiscutere il progetto, Carretto (e altri) non si presentino al primo Consiglio in segno di protesta e dopo l'addio di Aldo Curatella i bastano due assenze per ridurre la maggioranza in minoranza.

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