DIRITTI & ROVESCI

La Regione vuole affidi zero, contrari sindaci e avvocati

Dopo la petizione promossa da docenti, sindacati, famiglie e operatori del settore, scendono in campo anche l'ordine dei legali e i primi cittadini dell'hinterland torinese. Tra questi anche Cinzia Bosso di Forza Italia. "La legge non può impattare sulle disposizioni dei giudici"

Si allarga il fronte dei contrari al disegno di legge regionale sull’Allontanamento Zero promosso dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, cui è stata affidata da Alberto Cirio anche la delega anomala ai Bambini. Dopo il confronto in commissione a Palazzo Lascaris e la petizione promossa da professori universitari, associazioni delle famiglie affidatarie, medici e sindacati, a prendere posizione è anche l’Ordine degli Avvocati che “esprime perplessità” nei confronti del provvedimento.

“Il rispetto del diritto del minore a crescere nella propria famiglia, che viene invocato come ratio del disegno di legge regionale, è principio cardine del nostro ordinamento” e tale diritto “non può considerarsi leso dall’esercizio di azioni previste dal nostro Ordinamento normativo – comunque considerate di natura eccezionale e residuale – e ciò perché volte alla tutela di un altrettanto diritto fondamentale come quello all’integrità fisica e psichica del minore” scrive in una nota il presidente dell’Ordine Simona Grabbi. Insomma, il potere dei Servizi Sociali di allontanare i minori dal loro nucleo familiare già oggi può essere disposto solo con l’accordo dei genitori o nel caso di un grave pericolo per l’integrità del bambino.

Al netto di ogni degenerazione che viene perseguita a norma di legge come accaduto per l'ormai arcinoto caso di Bibbiano, le cui responsabilità vanno ancora accertate. Dunque il disegno di legge “non può – scrivono gli avvocati – impattare sui provvedimenti di allontanamento disposti dall’autorità giudiziaria”. Una presa di posizione netta che si aggiunge a quelle di ordini professionali e associazioni, che nei giorni scorsi hanno anche costituito un comitato ad hoc, per tutelare un sistema considerato, al netto delle degenerazioni, peraltro mai riscontrate in Piemonte, un'eccellenza.

Contro l’Allontanamento Zero si sono espressi proprio in queste ore anche i sindaci di alcuni importanti comuni dell’hinterland di Torino e non tutti sono del centrosinistra. Si tratta di Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco, Rivalta, Volvera. In una nota spiegano come, “sul nostro territorio quasi la metà dei casi di allontanamento siano dovuti a trascuratezza e all’assenza di una rete familiare adeguata” mentre in un caso su quattro l’origine è da ricercarsi nei “maltrattamenti” subiti dai minori. Il 16 per cento, inoltre, è figlio di problemi psichici o dipendenze di uno o entrambi i genitori. Tra questi sindaci non ci sono solo esponenti di centrosinistra, ma anche del centrodestra, la stessa coalizione che governa la Regione Piemonte, come Cinzia Maria Bosso di Orbassano, area Forza Italia. “Di fronte al grave rischio di indebolire i servizi sociali e di minare sempre più la fiducia fra i cittadini e le Istituzioni e con riferimento al dovere inderogabile della tutela dei diritti dei bambini” i sindaci “respingono fermamente il tentativo di delegittimazione dei Servizi locali ed esprimono fiducia negli operatori”.

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