LAW & ORDER

"Via dall'Italia chi occupa case Atc"

La proposta, rivolta agli stranieri, è contenuta in un emendamento di FdI alla legge regionale contro l'abusivismo. Ma l'assessore Ricca frena: "Dovrà passare al vaglio degli uffici". A Torino ci sono 74 alloggi pubblici occupati

Punire i rom che occupano abusivamente gli edifici Atc con l’espulsione dall’Italia, “anche laddove si tratti di cittadini comunitari come ad esempio i rom romeni”. È la proposta avanzata da Fratelli d’Italia che con un emendamento alla legge contro l’abusivismo dell’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca. “Le occupazioni abusive sono tutte sbagliate – spiega il capogruppo di FdI Maurizio Marrone –, ma quelle condotte dai rom portano problemi di invivibilità e degrado inaccettabile”, di qui la richiesta di implementare la legge Ricca che andrà in aula nei prossimi giorni, probabilmente senza passare dalle forche caudine della commissione.

“Non basta regolare e gestire i campi nomadi – prosegue Marrone –. Occorre contrastare anche la frontiera successiva allo sgombero dei campi abusivi, cioè l’occupazione delle case popolari da parte degli zingari sgomberati, come sta dimostrando nella Torino a cinque stelle l’aumento del 70 per cento in pochi mesi degli alloggi Atc occupati, proprio in concomitanza della demolizione progressiva del campo autorizzato di via Germagnano”.

Da un punto di vista normativo Marrone ritiene sia possibile ottenere il risultato “esplicitando meglio, con una legge regionale, la previsione del decreto 30/2007 che prevede l’allontanamento coattivo dal territorio dello Stato in caso di minaccia concreta effettiva e grave a un diritto fondamentale”. E “non è forse un diritto fondamentale quello alla casa per un legittimo assegnatario in emergenza abitativa?” si chiede retoricamente il capogruppo di FdI a Palazzo Lascaris.  

L’iniziativa viene annunciata nel giorno in cui l’assessore Ricca, assieme al presidente di Atc Emilio Bolla, si è recato dal Prefetto Claudio Palomba per trovare con lui soluzioni a un fenomeno crescente a Torino, come quello dell’abusivismo. Ad oggi sono 82 gli appartamenti occupati, 74 nel capoluogo piemontese e 8 in comuni dell’hinterland, una cifra raddoppiata rispetto allo scorso agosto quando erano 40. In particolare, 7 appartamenti sono stati occupati nell’ultima settimana nel quartiere di Mirafiori. “Da quanto abbiamo potuto riscontrare le ultime occupazioni sarebbero state fatte in maggioranza da famiglie rom” dice Ricca, che poi in parte contraddice Marrone: “Tendiamo a escludere che si tratti di coloro che fino a qualche settimana fa erano ospitati nel campo di via Germagnano, recentemente liberato, perché seguono un percorso ad hoc, quindi potrebbero essere quelli che gravitano dalle parti di corso Tazzoli. Il prefetto si è reso disponibile ad affrontare la questione speriamo di poter iniziare a liberare velocemente gli alloggi per poterli così assegnare alle famiglie che sono in graduatoria”.

La sensazione è che mentre dalla maggioranza a Palazzo Lascaris si assume una posizione sempre più intransigente, anche con disposizioni “avanguardistiche” come l’espulsione, la giunta regionale stia cercando soluzioni che viaggino nel solco del pragmatismo e non è esclusa su questo tema anche qualche frizione nei prossimi giorni. Sull'emendamento Marrone, infatti, Ricca frena: “Ci faremo inviare il dispositivo per farlo valutare dagli uffici e verificarne la fattibilità. Ovviamente ci teniamo a precisare che siamo contro tutte le occupazioni”.

Prova a ridimensionare il fenomeno il presidente di Atc Bolla: “Parliamo di numeri molto contenuti sulla totalità di quasi 30mila appartamenti gestiti complessivamente, ma si tratta comunque di un preoccupante aumento del fenomeno che pone problemi di legalità e di ordine pubblico anche rispetto agli altri residenti. L’aumento delle occupazioni non corrisponde ad un numero maggiore di alloggi sfitti - ha concluso - certamente  alcuni quartieri sono più esposti al fenomeno, vista la prevalenza di nuclei familiari numerosi in graduatoria che non favoriscono l’assegnazione degli appartamenti di piccole dimensioni, che restano sfitti più a lungo. Per questo speriamo che la questione sia presto oggetto di confronto con Regione e Comuni interessati”.

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