PALAZZO CIVICO

Fuoco amico dei Cinquestelle, l'assessore batte in ritirata

Inizia la resa dei conti sull'Urbanistica. Iaria costretto a sospendere la sua delibera in commissione dopo i rilievi del gruppo M5s. Lubatti (Azione): "Torinesi vittime delle divisioni politiche di questa maggioranza"

Gliel’avevano giurata e non si sono smentiti. Dopo lo sgarbo subito sulla Cavallerizza, esce allo scoperto la fronda del Movimento 5 stelle di Torino contro l’assessore Antonino Iaria. Il titolare dell'Urbanistica paga lo scotto di quell’ormai celebre delibera approvata in fretta e furia dalla giunta, il 30 dicembre, senza tenere conto delle indicazioni della maggioranza. Tanto Iaria è stato intransigente nel respingere ogni richiesta di modifica, quanto ora l’ala movimentista del gruppo pentastellato è decisa a disseminare di trappole il suo cammino. Così una delibera apparentemente innocua come quella portata oggi in commissione, per l’ampliamento di uno stabile in via Guido Reni, ai sensi della legge regionale 16, si trasforma in un caso politico, con l’assessore costretto alla ritirata da quelli che Luigi Di Maio definì a suo tempo i "nemici della contentezza".

A dare il via al fuoco di fila è, neanche a dirlo, Damiano Carretto, colui che a cavallo di capodanno aveva addirittura scritto e fatto circolare una mozione di sfiducia nei confronti di Iaria, ma che poi non ha mai presentato in Consiglio. I suoi dubbi sono in particolare sull’utilizzo disinvolto dell’amministrazione di una legge che prevede derogare al piano urbanistico. Rilievi che l'assessore ha provato ad aggirare senza entrare troppo nel merito. "Non c'è il tempo per ulteriori approfondimenti, la delibera deve andare in aula". Mossa quantomeno avventata. Smentito su questo punto dai suoi uffici e poi anche dall’opposizione, Iaria è presto diventato il bersaglio della sua maggioranza – da Viviana Ferrero a Federico Mensio – finché appena si è accorto di non avere i numeri per portare il provvedimento in Consiglio ha preferito ritirarlo in attesa di tempi migliori. Polemica l’opposizione: “I torinesi pagano le divisioni di questa maggioranza – dice il consigliere Claudio Lubatti di Azione –. Spero si chiariscano in fretta perché la città non ha tempo di aspettare che si consumino le loro ripicche”.

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