Cirio l'Africano

La Regione Piemonte rafforza il proprio legame con Capo Verde, una trentina di progetti messi in campo dal 2004 per sostenere il Paese africano. In questi giorni il governatore Alberto Cirio ha inaugurato sull’isola di Fogo il Centro di Formazione in Viticoltura ed Enologia, nato grazie alla Fondazione Padre Ottavio Fasano e alla collaborazione con la Scuola Enologica di Alba. Cirio ha incontrato il primo ministro e il sindaco della capitale per discutere un accordo di cooperazione che sarà siglato in primavera in Piemonte. A maggio si terrà un forum, aperto a imprenditori capoverdiani e piemontesi, su investimenti e sinergie in materia di energia, agricoltura e turismo. “Capo Verde non è solo un luogo dove andiamo ad aiutare, ma anche un’opportunità per i nostri imprenditori e le nostre aziende – osserva Cirio –. Lo dimostra il fatto che questo Paese, come tutta l’Africa, sta attirando attenzione e investimenti dalla Cina”. “Uno dei modi con cui ognuno di noi può fare la propria parte per affrontare il dramma della povertà, contenere e in prospettiva risolvere il grande problema dei fenomeni migratori è quello di creare le condizioni affinché una persona possa nascere e crescere nel proprio Paese e poi restarci grazie al fatto di avere un lavoro, una casa e un futuro”, sottolinea Cirio. “Si dice sempre 'aiutiamoli a casa loro', ma lo si fa poco. Il Piemonte dal 2004 con Capo Verde lo sta facendo. Ne è un esempio la realtà creata da padre Ottavio, che dieci anni fa ha dato vita a 23 ettari di vigneto alle pendici di un vulcano su un’isola dove non esiste l’acqua, ma che grazie all'umidità generata dall'escursione termica ha consentito alla vigna di crescere e oggi a 28 ragazzi di andare a scuola per imparare a coltivarla e a fare il vino”. “Il governo locale è interessato alle nostre tecnologie e conoscenze nell'ambito dell’energia, del trattamento dei rifiuti, dello sviluppo agricolo e del turismo, in particolare outdoor e sostenibile – conclude –. Capo Verde viene considerato uno dei paesi in via di sviluppo medio alto, con un Pil che cresce di circa il 6% all’anno. Quello italiano nel 2019 è cresciuto dello 0,3%, solo per capire le opportunità di collaborazione tra le nostre realtà”.

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