REGIONE

"Cirio dà i numeri, a casaccio"

Dopo gli annunci la manovra finanziaria della giunta regionale viene contestata dalle opposizioni che chiedono conto delle coperture all'assessore Tronzano. "Perde la testa e non conosce le cifre". E il capogruppo Pd Ravetti sfida il governatore sui conti della sanità

Il gioco delle tre carte sul tavolo di un bilancio da quasi 20 miliardi di euro. Dopo una conferenza stampa convocata per annunciare stanziamenti e coperture – dai canoni idrici alla legge 18 per i Comuni, più la scontata denuncia del pesante fardello di debiti ereditato dalle passate amministrazioni (9,3 miliardi) –, all’atto pratico la giunta regionale di centrodestra ancora non ha una manovra da presentare all'aula. O meglio c’è un bilancio truch e branca come si direbbe in piemontese.

Nella prima seduta della Commissione convocata per intraprendere l’iter di approvazione della prima manovra targata centrodestra, l'opposizione ha chiesto conto delle varie poste inserite  “per verificare dove la maggioranza intenda prendere le risorse per sostenere la sua continua campagna elettorale” ma le richieste sono cadute nel vuoto. Anzi a un certo punto, l’assessore Andrea Tronzano “ha perso la testa, urlando e spiegando ai consiglieri quali domande fossero ammesse e quali no” denunciano Pd e Luv in una nota congiunta.

Insomma, siamo alle solite, con un’amministrazione che continua a faticare nel tradurre gli annunci in atti concreti. “Quotidianamente leggiamo sui giornali mirabolanti stanziamenti da parte della giunta Cirio ma oggi queste cifre non tornano e spesso non esistono”. Il consigliere dem Domenico Rossi parla di una “commissione surreale”, “non solo l’assessore non risponde alle opposizioni, ma addirittura la richiesta di trasparenza e di dati precisi viene bollata come illegale dalla maggioranza”. Secondo il capogruppo di Luv Marco Grimaldi “l’assessore Tronzano non conosce ancora le cifre e tratta il bilancio come un foglio di brutta in cui non riconosce gli appunti”. Grimaldi teme che “come successo quest’autunno dietro i continui rinvii rischiano di esserci brutte sorprese: non vorremmo, dopo il silenzio, all’ultimo momento essere sorpresi con pesanti tagli ai servizi ai cittadini. Se il bilancio non è pronto non ci facciano perdere tempo”.

La Regione Piemonte è già in esercizio provvisorio da un mese in attesa della manovra finanziaria che molte altre regioni hanno già approvato entro la fine dell’anno scorso. Lombardia, Veneto, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche solo per fare degli esempi, mentre a essere impantanate nell’esercizio provvisorio ci sono Sicilia, Basilicata e Calabria. Di questo passo sembra difficile che il bilancio possa essere approvato entro la fine del mese come auspicato da Cirio.

“Basta continuare la campagna sotto altre forme – attacca l’ex governatore Sergio Chiamparino – è arrivato il momento di dire con chiarezza dove la maggioranza prenderà le risorse che continua ad annunciare sui giornali”. Mentre il dem Raffaele Gallo denuncia le incongruenze sul tanto decantato Piano competitività che dovrebbe essere annunciato nei prossimi giorni: “Dove sono i 500 milioni di cui parla Cirio?”. E così, mentre il capogruppo dem Domenico Ravetti arriva addirittura a sfidare il governatore in un pubblico confronto sui conti della Sanità, la sensazione è che in Piazza Castello e a Palazzo Lascaris stiano davvero dando i numeri. A casaccio.

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