DISCORDIA ISTITUZIONALE

Cinquestelle divisi, salta il bilancio

La Città Metropolitana di Torino rischia l'esercizio provvisorio. Una parte del gruppo M5s si rifiuta di approvare una mozione d'indirizzo del centrosinistra e fa saltare il numero legale. Ma da soli non hanno i numeri per votare la manovra. Montà (Pd): "Schiaffo incomprensibile"

Rischia di frantumarsi sul bilancio il gentlemen agreement tra Movimento 5 stelle e Pd, che in questi anni ha tenuto in piedi la Città Metropolitana di Torino, nonostante Chiara Appendino non avesse i numeri per governare l'ente (che peraltro farebbe volentieri a meno di governare).

Ad aprire una faglia tra il partito di maggioranza (relativa) e il centrosinistra, rappresentato in aula dal gruppo Città di Città, è stata una mozione d’accompagnamento che il Pd ha chiesto di allegare al bilancio, assicurando così i propri voti. Un atto d’indirizzo, per sua natura non vincolante, in cui venivano indicate una serie di priorità individuate dal centrosinistra tra le quali la sistemazione di un tratto della strada provinciale 265 nel comune di Castellamonte, la realizzazione di una rotonda sulla Sp 222, l’illuminazione della rotatoria presso l’Ospedale San Luigi di Orbassano, un intervento di manutenzione straordinaria in un istituto scolastico di Chieri. Insomma, un documento per molti versi “innocuo”, di buon senso, sul quale però i grillini hanno eretto le barricate. Almeno alcuni di loro. “Perché far intestare ai dem una serie di interventi che abbiamo già stabilito noi di fare?” si è imputato il consigliere delgato ai Lavori pubblici Fabio Bianco, durante un conclave durato mezz’ora con gli altri componenti della formazione pentastellata. Risultato: alla ripresa dei lavori, tra i banchi del M5s si notano le assenze del vicepresidente Marco Marocco e dello stesso Bianco, mentre il capogruppo Dimitri De Vita allarga le braccia verso i colleghi malcelando un certo imbarazzo.

Qui la mozione d'indirizzo oggetto della discordia

Non c’è il numero legale per procedere e a questo punto l’ex Provincia rischia l’esercizio provvisorio se non si trova un accordo entro il 25 marzo, giorno in cui è in programma l’assemblea dei sindaci che dovrà approvare un bilancio ancora impantanato tra una ripicca e l'altra in Consiglio. Il sindaco di Grugliasco Roberto Montà, che guida il gruppo del centrosinistra, parla di “Atto incomprensibile” a fronte del quale “valuteremo quali forme di collaborazione mantenere”. Il rischio di una impasse è alto, ora l’onere di ricucire spetta proprio al M5s che non ha i voti per approvare il bilancio senza un aiuto esterno. Aiuto che, in caso di rottura con il centrosinistra, potrebbe arrivare solo da un centrodestra che segue con sempre più scarso interesse le sorti dell’ente.

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