EMERGENZA SANITARIA

Nel decreto una stretta più "soft"

Potranno continuare a lavorare notai, avvocati e studi professionali. Sullo stop alle produzioni c'è tempo fino a mercoledì, il prefetto può autorizzare a proseguire le linee a ciclo continuo. Nessuna limitazione a supermercati, edicole, farmacie - DOCUMENTI

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il decreto con la nuova stretta sulle attività produttive del Paese a partire da domani. Il decreto, annunciato ieri sera in una inusuale diretta Facebook delle 22.45 verrà pubblicato in un’edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale. “Ieri sera lo schema del nuovo Dpcm, e il relativo allegato con la lista delle attività, era già pronto”, si apprende da fonti di Palazzo Chigi. “Dopo la comunicazione del Presidente del Consiglio, sono però arrivate numerosissime richieste da aziende, anche quelle di una certa rilevanza per il sistema Italia, che adducevano varie motivazioni per giustificare la necessità di proseguire nelle proprie attività”. Aziende, si spiega, che “invocavano comunque il carattere essenziale delle stesse, la rilevanza strategica ai fini dell’economia nazionale, lo scopo comunque connesso e accessorio rispetto alle attività consentite in via principale, la funzione strumentale alla risposta sanitaria in corso”.

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“Si è ritenuto quindi doveroso - si sottolinea - verificare con attenzione ogni richiesta. Per tutta la notte e per tutta la mattinata di oggi al Ministero dello sviluppo economico sono stati severamente impegnati a vagliare tutte le richieste. Questo spiega perché il Dpcm e l’allegato, con l’elenco definitivo delle attività produttive giudicate essenziali in questa fase di emergenza, sono stati pubblicati solo nel tardo pomeriggio di domenica”. Sullo stop degli impianti a ciclo continuo, il governo lascia ai prefetti la decisione di sospendere o meno la produzione: “Sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l'attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all'impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il prefetto può sospendere le attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni”, si legge nel decreto.

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Le disposizioni partiranno da lunedì e al momento sarà valido fino al 3 aprile. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di alimentari e di generi di prima necessità. Non ci saranno restrizioni sui giorni d’apertura dei supermercati. Aperte farmacie e parafarmacie. Garantiti i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari e tutti i servizi pubblici, ad esempio i trasporti. Le attività professionali possono continuare, dagli studi legali a quelli di ingegneria. Aperti anche i call center, edicole, ingrosso di carta e agenzie di distribuzione di giornali, riviste e libri. Insomma di fatto, rispetto alla stretta annunciata dal premier, emergono alcune misure “morbide”. Dallo stop sono escluse badanti e colf conviventi e i portieri dei condomini. Proseguono le attività anche le filiere determinanti in questo momento come quelle farmaceutiche. Resta in vigore lo stop alle scuole e ai musei. Esclusi anche dalla serrata tutti coloro che operano nel settore per le riparazioni di pc e telefonini. Le disposizioni del decreto saranno in vigore dal 23 marzo al 3 aprile. Le imprese che dovranno bloccare invece la produzione avranno tempo fino al 25 marzo.

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