EMERGENZA SANITARIA

Attenzione al virus del caos

Imprenditori sempre più disorientati di fronte ai tira e molla del Governo sulle restrizioni. Cna Torino ammonisce sui rischi di una crescente confusione. L'esecutivo al lavoro per rivedere l'elenco delle attività manifatturiere essenziali

Il vero contagio da cui l’Italia deve difendersi è quello del caos. La preoccupazione degli imprenditori è palpabile e non solo per le ultime restrizioni varate dal premier Giuseppe Conte – a partire dalla chiusura delle fabbriche per le attività non essenziali – ma soprattutto per il clima di indeterminatezza che aleggia.

Cna Torino si definisce “profondamente preoccupata” per l’esito del confronto tra Governo e sindacati per la modifica dell’elenco delle attività produttive essenziali dopo appena 48 ore dal Dpcm del 22 marzo. “La Confederazione degli artigiani – si legge in una nota – stigmatizza il merito e il metodo. La lista individuata nell’allegato al decreto del Presidente del Consiglio rappresenta un delicato equilibrio che rispetta la priorità della tutela della salute e le esigenze fondamentali degli italiani che devono poter disporre di beni e servizi essenziali, dai prodotti alimentari a quelli sanitari. La complessità delle filiere, l’elevato livello di esternalizzazioni da parte di tutte le imprese, la profonda integrazione del sistema produttivo rendono alquanto complicato definire le attività essenziali”.

È il concetto già più volte espresso delle filiere: perché le mele arrivino sui nostri scaffali è necessario che vengano prodotti i pezzi di ricambio per i camion che le trasportano al supermercato. Così anche la meccanica diventa attività essenziale perché direttamente collegata a una filiera, quella alimentare, che è la più essenziale di tutte. Ora il rischio è che ad alcune attività produttive, in un primo tempo ammesse, venga imposta la chiusura. Una Babele, insomma, nella quale muoversi è sempre più complicato e non tanto per l’emergenza sanitaria quanto per le falle nella macchina che dovrebbe gestirla.

“È irragionevole – sostiene l’organizzazione presieduta da Nicola Scarlatelli – che la modifica dell’allegato sia avvenuta sotto la minaccia di uno sciopero e senza il coinvolgimento delle imprese il cui unico interesse, in questa fase di emergenza, è contribuire a combattere il virus”. Cna Torino segnala inoltre “i rischi di confusione che si potranno generare dalla misura secondo cui i Prefetti dovranno consultare le organizzazioni sindacali per definire quali imprese svolgono attività essenziali pur non essendo inserite nell’elenco. L’Italia sta vivendo una fase di estrema emergenza e c’è assoluto bisogno di una catena di comando chiara, coerente e univoca, ancorata ai valori democratici e al dettato costituzionale. Il rischio è quello che inizi a serpeggiare il virus del caos, con effetti devastanti per la convivenza civile e il tessuto sociale del Paese”.

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