EMERGENZA ECONOMICA

Riaprire (qualcosa) subito, si può fare

Confindustria propone in Piemonte la ripresa di alcune attività produttive nella massima sicurezza. "Sperimentiamo un modello che dia la massima garanzia ai lavoratori". Il governatore Cirio d'accordo: "Può avvenire gradualmente"

Partire subito, senza aspettare il 4 maggio, con una sperimentazione che preveda aperture ordinate e progressive, da concordare con istituzioni e sindacati sulla base dello strettissimo rispetto della sicurezza dei lavoratori, coinvolgendo ad esempio aziende di filiere che lavorano molto con l’estero e rischiano di perdere le commesse. È la proposta di Confindustria Piemonte al presidente della Regione, Alberto Cirio. “La base è lo studio messo a punto dal Politecnico. È molto corposo. Per noi il problema sarà spiegarne i contenuti alle imprese, declinarlo in modo semplice e diretto per rendere chiaro cosa debbano fare per essere pronte a ripartire”, spiega Paolo Balistreri, direttore generale dell’associazione di via Vela.

“Noi abbiamo due buoni punti di riferimento per la ripartenza, l’accordo tra Confindustria e sindacati del 14 marzo e l’accordo tra Fca e sindacati. Il problema maggiore riguarda le imprese più piccole. Aziende e sindacati sono in grado di lavorare per la ripartenza, è il sistema che deve mettere insieme le cose: fornire le mascherine, il gel igienizzante e i guanti, organizzare i trasporti”, aggiunge Balistreri che avverte: “Le imprese che non saranno in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori non potranno ripartire”. Occorre fare presto, individuare le filiere e indicare gli impianti, molti dei quali in grado con pochissimi interventi di ripartire con la produzione.

Una posizione che sembra trovare ascolto nel governatore, il quale a poche ore dall’incontro in prefettura convocato proprio per definire i protocolli di sicurezza, dai microfoni di Rai Radio 1 ha affermato: “Abbiamo bisogno che le nostre attività ripartano e, quindi, facciamo una proposta al governo scientificamente testata dall’università, che può dare una graduazione di ritorno al lavoro, magari anche legato all’età, per far tornare a lavorare le persone meno esposte al rischio. Penso si possa ragionare su un orario lavoro diverso, magari che non preveda la mensa”.

La messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, con il complesso di misure e interventi che vanno dalla sanificazione alla fornitura di dispositivi di protezione individuale, rappresenta per le imprese un costo di notevole portata. Almeno dieci euro per lavoratore, questa la spesa media giornaliera per ogni addetto calcolata da Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino, promotore del progetto in vista dell’agognata Fase 2 della crisi Covid-19. “Stimiamo servano quattro mascherine, il gel igienizzante, e tre paia di guanti ogni giorno, per singolo lavoratore. Le aziende poi dovranno occuparsi dello screening sanitario dei lavoratori, servirà ad esempio qualcuno che misura la temperatura corporea all’ingresso in fabbrica, e poi vanno organizzati i trasporti” spiega ancora Saracco. “Sono costi che vanno finanziati, insieme alle misure a sostegno delle imprese. Cui va aggiunta la formazione dei lavoratori, le aziende dovranno comportarsi come se chi avranno davanti, fosse infetto” prosegue il numero uno dell’ateneo torinese, che ha coinvolto oltre 100 persone nella stesura del documento. Fca, il gruppo siderurgico Cln della famiglia Magnetto, Michelin e Italdesign sono alcuni dei gruppi che stanno fornendo attivamente un contributo. Si prevede, che per un mese, in Italia alle aziende andranno fornite un miliardo di mascherine al mese, 9.000 metri cubi di gel igienizzante, 456 milioni di guanti, e 2,1 milioni di termometri. Il piano, viene presentato in questi minuti da Saracco al presidente della regione Cirio. Presenti anche il mondo delle imprese e i sindacati. Tutti i dati raccolti saranno messi on-line in un blog per avviare un confronto in vista di una ripresa piena della produzione, sulle cui tempistiche Saracco non si sbilancia, lasciando agli esperti scientifici e alla politica ogni decisione in merito.

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