EMERGENZA POLITICA

Da Rosso a Marrone, FdI cambia colore non assessorato

Il partito della Meloni vince il braccio di ferro con la Lega e riottiene il posto in giunta per l'attuale capogruppo. Tra le deleghe la "sburocratizzazione" che sarà uno dei pilastri della Regione per sostenere la ripresa economica

Lo spartiacque tra la Fase 1 e la Fase 2 di Alberto Cirio è la nomina del nuovo assessore alla Semplificazione, in quella casella rimasta vuota dopo l’arresto di Roberto Rosso alla fine dello scorso anno, con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Un vulnus che viene superato mettendo fine almeno a uno dei motivi di tensione che hanno caratterizzato questa fase di rapporti interni alla maggioranza. Fratelli d’Italia, il partito che all’epoca della composizione della nuova giunta di centrodestra indicò Rosso, riavrà il secondo assessore da affiancare a Elena Chiorino, titolare di deleghe importanti come Lavoro, Istruzione, Formazione e Università. Nessuna sorpresa, la nomina va all’attuale capogruppo a Palazzo Lascaris, Maurizio Marrone, eletto grazie al listino, dopo essere arrivato secondo nel collegio di Torino proprio dietro a Rosso, che approdò nella squadra del governatore in virtù dell’exploit elettorale.

A Marrone vanno più o meno le stesse deleghe di Rosso: il suo compito sarà semplificare e sburocratizzare la Regione Piemonte e tenere i rapporti con il Consiglio regionale, in particolare con una maggioranza nella quale in questo primo anno, pur rappresentando una forza decisamente sottodimensionata rispetto alla Lega, ha provato a tirare le fila forte di un’esperienza politica e amministrativa che in pochi nell’emiciclo possono vantare. Classe 1982, un dottorato in Diritto penale all’Università di Torino e una lunga gavetta politica iniziata nelle organizzazioni giovanili e universitarie di Alleanza Nazionale e poi proseguita nelle assemblee circoscrizionale, comunale e infine regionale. Insomma, è uno dei pochi, tra quei banchi, che quando prende la parola sa di cosa parla.

Leggi anche: Un altro assessore per FdI

Se nel primo anno di legislatura delegificazione e sburocratizzazione apparivano deleghe di risulta rispetto a quelle di molti altri componenti della giunta, ora quella casella diventa strategica; possibile leva di sviluppo di un ente intruppato nel dedalo di leggi e regolamenti cui Cirio vorrebbe dare una decisa sforbiciata. Il governatore è stato chiaro: se una gamba della fase 2 è costituita dagli 800 milioni di euro che intende mettere in campo a favore di imprese e partite iva, l’altra sarà proprio la semplificazione per consentire un accesso facilitato ai contributi e non solo. Marrone, che aveva sventato lo spauracchio di un commissario per il rilancio – così come proposto dalla deputata azzurra Claudia Porchietto e sostenuto anche da Confindustria e altre organizzazioni datoriali – otterrà anche un posto nella cabina di regia interassessorile, di cui faranno parte anche i capigruppo di tutte le forze politiche. 

L’accelerazione imposta da Cirio, e propiziata da una serie di interventi del coordinatore regionale di FdI Fabrizio Comba, ha però un’altra faccia della medaglia, rappresentata dall’umore sempre più nero della Lega, primo partito di maggioranza, che contava su quel posto per offrire una eventuale compensazione ad Alberto Preioni, quando, alla fine dell’emergenza, sarà congedato da capogruppo. E già sembra riecheggiare quella frase sentita nei corridoi del parlamentino piemontese ben prima dell’approdo del Coronavirus: “Lo silurano a gratis, nessuna compensazione”.