Fase 2: Marrone e Carosso, via legacci in urbanistica

"Il mondo produttivo non si aiuta solo con il sostegno finanziario ma anche alleggerendo il sistema di legacci, cavilli e attese evitabili, che erano stati finora tollerati per incrostazioni di epoche passate. Il ddl Riparti Piemonte, presentato ieri, va in questa direzione con un intervento rivoluzionario. Interviene sull'urbanistica puntando a rivitalizzare l'edilizia, che e' al centro della nostre priorità per la ripartenza del Piemonte". Così l'assessore Maurizio Marrone ha introdotto oggi in videoconferenza con il vicepresidente della Regione Fabio Carosso le misure di sburocratizzazione in campo urbanistico contenute nel provvedimento. "Tempi straordinari - ha affermato Marrone - richiedono una terapia schock e noi crediamo che la nostra possa essere di esempio per tutta l'Italia. Riteniamo che l'emergenza Covid-19 sia il momento giusto per assumerci questa responsabilità, auspichiamo che il Governo apprezzi i nostri sforzi e appoggi le nostre scelte. Vogliamo anche valorizzare il contributo propositivo di tutte le forze del Consiglio regionale, al quale chiediamo una approvazione rapida nell'interesse dei cittadini. Abbiamo dato attenzione alle esigenze del riuso e della riqualificazione urbana, poste anche dalle minoranze. Per rilanciare i quartieri che hanno vissuto con disagio le dismissioni industriali ci sono strumenti per il riuso degli spazi: misure coraggiose, ma anche trasversali e condivise. Si possono addirittura usare gli edifici in prova, cambiandone la destinazione senza iniziare l'iter di una variante, che può essere avviata dopo avere verificato che serve davvero".

"In materia urbanistica - ha rimarcato Carosso - abbiamo almeno 30 articoli di provvedimento. Fra ciò che più conta abbiamo un intervento sui dehors che consentirà agli operatori di soddisfare le misure di distanziamento senza rimetterci economicamente. A bar e ristoranti diamo la possibilità di allargarsi senza fare la pratica edilizia per l'autorizzazione e senza pagare per l'ampliamento. A ciascuno dei circa 220 rifugi, che hanno lo stesso problema, daremo 2000 per adeguarsi alle prescrizioni contro il contagio". "Ma soprattutto - ha aggiunto - vogliamo far ripartire l'edilizia. Abbiamo creato un plafond di 50 milioni con i quali permetteremo a chi costruisce di non pagare gli oneri di urbanizzazione. Inoltre sburocratizziamo gli iter dando più competenze ai Comuni, che lavoreranno con le loro commissioni locali del paesaggio, e alleggerendo rispetto ai passaggi in Regione. Il risultato sarà quello di tagliare drasticamente i tempi per fare le varianti dei piani regolatori. Vogliamo restituire ai cittadini la voglia di fare, troppo spesso soffocata da inutili pastoie burocratiche".

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