ECONOMIA DOMESTICA

Lavora ancora da casa il 60% dei dipendenti pubblici

Una tendenza che potrebbe consolidarsi anche quando l'emergenza sarà finita. Stabile la produzione economica. L'export perde 660 milioni. Il focus settimanale di Ires Piemonte

Rimangono stabili dalla scorsa settimana, rispetto a prima della crisi, al 98% la produzione economica e al 79% la mobilità dei piemontesi, mentre sono ancora il 60% i lavoratori della pubblica amministrazione in smartworking. È quanto emerge nel nuovo rapporto che Ires Piemonte ha presentato questa mattina al Gruppo di monitoraggio istituzionale coordinato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, e al quale partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, l’Unità di Crisi, le associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture e i capigruppo consiliari. Per quanto riguarda in particolare, la nati-mortalità delle imprese, la differenza tra quelle che aprono e quelle che chiudono, mostra un saldo a favore delle prime, con una crescita quindi del loro numero complessivo. Il confronto con il 2019 a sua volta è positivo con i primi mesi di quest’anno. Due gli effetti che si sovrappongono: le nuove imprese sono meno dell’anno precedente, ma le cancellazioni sono più contenute, probabilmente per effetto delle nuove misure a supporto della continuità aziendale. Le richieste di cassa integrazione presentate in Piemonte sono del 50% rispetto alla platea di potenziali beneficiari.

Ha sofferto particolarmente della crisi l’export piemontese, che ha perso oltre 660 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, con una flessione che riguarda tutto il territorio, eccetto il Vco, dove i valori rimangono quasi invariati, ed è accentuata soprattutto nelle province di Alessandria (-19,6%), dove hanno maggior peso il settore dei prodotti della metallurgia, il settore orafo e della produzione di macchinari, e di Biella (-9,4%), relativamente al tessile.

Dal report si evince anche che il traffico passeggeri e merci ha avuto un calo molto rilevante nei mesi di marzo e in tutti gli aeroporti italiani. Nei mesi di gennaio e febbraio 2020, il traffico passeggeri a Caselle era già in discesa rispetto al 2019. Nel mese di marzo il flusso scende a 2.000 passeggeri e a circa 50 ad aprile. La perdita complessiva rispetto all'anno precedente è di poco meno di un milione di passeggeri. Secondo dati dell’Osservatorio della povertà della Caritas di Torino 1.101 famiglie, di cui 335 si sono rivolte alla Caritas per la prima volta, e 808 erano famiglie senza minori. Il numero di disoccupati è stato di 948.

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