OPERE & OMISSIONI

Tav, proteste anacronistiche: "Non perdiamo altro tempo"

Intervento di Confindustria Piemonte dopo le recenti proteste in concomitanza della riapertura del cantiere di Chiomonte. Balistreri: "Ora serve una netta accelerazione dei lavori"

Sulla Torino-Lione non si può perdere altro tempo. Ad affermarlo è il segretario generale di Confindustria Piemonte Paolo Balistreri, dopo le nuove proteste di questi giorni degli oppositori all’opera in concomitanza con la ripresa dei lavori. “Ancora una volta – dice infatti Balistreri – dobbiamo leggere di proteste e presidi che puntuali si ripresentano, come se ancora non bastassero accordi internazionali e decreti che dichiarano l’opera di pubblica utilità. Lavori già rallentati da anni di contestazioni, ostacoli burocratici e in ultimo anche il blocco legato all’emergenza sanitaria e che ora devono assolutamente proseguire per recuperare il tempo perso”.

Nella notte di ieri, in concomitanza con la ripresa dei lavori per l’ampliamento del cantiere di Chiomonte, un drappello di militanti No Tav si è incatenato ai cancelli del sito, altri sono saliti sugli alberi per affiggere le loro bandiere. Insieme hanno minacciato una calda estate di proteste.

“Come abbiamo sempre sostenuto – prosegue il segretario generale di Confindustria Piemonte – la Tav non solo è un tassello fondamentale in un piano di rilancio dell’economia orientato verso modelli di sviluppo avanzati e competitivi, ma risponde anche alle ambizioni di quella transizione ecologica racchiusa nello European Green Deal, creando le condizioni concrete per riequilibrare la quota modale del trasporto merci”. “Quello che serve ora è senza dubbio una netta accelerazione dei lavori per arrivare al completamento della rete centrale transeuropea che dovrebbe essere realizzata entro il 2030. Come evidenziato dal recente rapporto della Corte dei conti europea, è probabile che per lungaggini burocratiche e inefficienze registreremo un ritardo per arrivare alla piena capacità della linea e beneficiare di quegli effetti di rete che tutti attendiamo e di cui il Paese ha bisogno. Per questo - conclude - non possiamo permetterci di perdere altro tempo”.

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