DISCORDIA ISTITUZIONALE

Formazione professionale, Regione "scippa" Appendino

Cirio avoca a sé le deleghe, finora in capo alla Città Metropolitana. La sindaca: "Scelta incoerente con i principi di rispetto e valorizzazione delle autonomie locali". L'assessore Chiorino: "È nostro diritto"

Lontani i tempi della concordia istituzionale. Dall’insediamento di Alberto Cirio, tra Regione Piemonte e Torino i ferri sono sempre più corti. Questa volta il casus belli è la soppressione delle deleghe sulla formazione professionale attuata da piazza Castello nei confronti della Città Metropolitana. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie Chiara Appendino secondo cui la decisione è stata presa “senza il necessario approfondimento” e “penalizza una gestione consolidata nel tempo”.

La sindaca metropolitana ha inviato oggi una lettera a Cirio per chiedere un incontro urgente per ottenere risposte sul prossimo futuro richiamando l’assenza del dovuto confronto nella sede dell’Osservatorio regionale attivo dal 2014 proprio in materia di riordino delle funzioni e compiti amministrativi. “La Regione intesta a sé le funzioni in materia di formazione professionale e di orientamento con illogicità nella scelta – scrive tra l’altro Appendino – perché la delega in materia di formazione professionale e di orientamento non può essere dissociata dalla funzione di gestione dell’edilizia scolastica, la cui competenza è in capo alla Città metropolitana: solo l’esercizio congiunto può assicurare una valida governance sia del processo di programmazione del piano annuale dell’offerta formativa sia di una efficace gestione successiva”. Sul piano politico poi, la scelta – secondo Appendino – appare incoerente con i principi di rispetto e valorizzazione delle autonomie locali: “La Regione ha del tutto ignorato il parere del Comitato delle autonomie locali ed il passaggio in Osservatorio”.

La Regione, però, tira dritto: “Abbiamo deciso, come è nel nostro diritto, di assumere la maggior parte delle funzioni relative alla Formazione. Questo perché riteniamo che l’accentramento della gestione della formazione possa portare vantaggi a tutto il sistema, evitando inutili doppioni o cortocircuiti di natura burocratica – afferma l’assessore Elena Chiorino –. Sottolineo inoltre che la scelta è in coerenza con l’impianto di gestione regionale fin dal 2016 in tutte le altre provincie  Mi stupiscono piuttosto le critiche del sindaco Appendino, che apprendo a mezzo stampa, non avendo mai ricevuto alcuna comunicazione diretta o alcuna richiesta di confronto, che io avevo sollecitato”.

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