VERSO IL 2021

Verdi e grillini per Palazzo Civico

Incontro al tavolino di un caffè tra due emissari del M5s e i coordinatori locali del partito ambientalista. L'ipotesi di un terzo polo d'ispirazione ecologista per fare da ago della bilancia alle amministrative di Torino del prossimo anno

Cafè Le Sourire, al civico 35 di corso Francia. A un tavolino all’ombra fanno colazione i coordinatori di Europa Verde, Tiziana Mossa e Antonio Fiore, e due emissari del Movimento 5 stelle, Antonio Fornari e Federico Mensio. Dal fondo del caffè i grillini provano a preconizzare un futuro assieme al movimento ecologista, una strada Comune verso le elezioni del 2021 a Torino. I due sono considerati molto vicini a Chiara Appendino, la stessa che nei giorni scorsi avrebbe incaricato il suo assessore Marco Giusta e l'ex piddino Roberto Tricarico di sondare il terreno per la nascita di una eventuale Lista Conte per Palazzo Civico.  

Le elezioni si avvicinano e una eventuale intesa col Pd, di cui pur si parla nei capannelli lungo i corridoi dei palazzi romani, stenta a decollare per i rapporti sempre più tesi con il centrosinistra locale che intanto si sta organizzando per affrontare la destra senza l’aiuto dei pentastellati. Di qui l’ipotesi di un terzo polo di estrazione ambientalista, con un po’ di retorica si potrebbe definire un laboratorio in cui sperimentare una sorta di costituente ecologista con qualche spruzzatina di giustizialismo. Un po’ Pecoraro Scanio un po’ Di Pietro.

L’incontro è stato interlocutorio, d’altronde finché non si delineeranno le alleanze sarà difficile immaginare scenari. Gli stessi coordinatori di Europa Verde stanno parlando, seppur con rapporti talvolta un po’ burrascosi, con il segretario del Pd torinese Mimmo Carretta e intanto hanno promosso un’iniziativa con i ragazzi di Volt. Insomma, siamo ancora al livello di elaborazione embrionale, ma questa cosa della costituente ecologista inizia a solleticare l’immaginazione anche oltre i confini locali: da una parte quel corpaccione informe del M5s acquisirebbe una fisionomia politica ben più riconoscibile dopo due anni sull’ottovolante, tra la Lega e il Pd, l’Europa e i gilet gialli, i decreti sicurezza e il reddito di cittadinanza. Un modo per arginare anche quella Santa Alleanza anti-Appendino, che ormai sconfina in una sorta di raccolta indifferenziata tra personaggi che tra loro hanno ben poco da spartire. Per contro Europa Verde uscirebbe da quella marginalità politica nella quale ogni partito green in Italia è sempre stato confinato. Per ora poco più di ipotesi e suggestioni che certo però proprio a Torino potrebbero muovere i propri primi passi. 

A oggi l’alleanza tra Verdi e M5s risponde a uno dei possibili scenari che si delineeranno in autunno: quello di un centrosinistra autonomo che sfiderà il centrodestra. “Noi potremmo essere il terzo polo”, quello che in un eventuale ballottaggio diventa l’ago della bilancia. 

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