DISCORDIA ISTITUZIONALE

In arrivo altri migranti in Piemonte,
Cirio: "Presi in giro dal Governo"

Sono in viaggio dalla Sicilia 76 tunisini. Rimarranno al centro polifunzionale della Croce Rossa di Castello d’Annone (Asti) per 14 giorni prima di essere smistati nei Cas. Il presidente imbufalito: "Avevano promesso che non ne avrebbero più mandati"

“Il governo ci ha preso in giro”. È imbufalito il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo aver appreso la decisione del governo di trasferire stasera 76 migranti sbarcati a Lampedusa nell’hub di Castello d'Annone, in provincia di Asti. “C’era un impegno con il Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso – afferma il governatore dopo il sopralluogo nel centro di accoglienza –. E per di più lo abbiamo appreso da una notizia di agenzia di stampa.  Il Piemonte non ce la fa, soprattutto in questo momento. Il Governo fa ordinanze a ogni sole che sorge”. Attualmente il Piemonte ospita circa 400 migranti e, a detta dell’amministrazione regionale, non avrebbe più dovuto accoglierne altri.

Il governatore piemontese ha sottolineato con forza che questa situazione non è più accettabile e sarebbe meglio predisporre un sistema efficace di chiusura dei porti, piuttosto che scaricare sulle Regioni le conseguenze di questi arrivi ormai incontrollati. Cirio ha aggiunto anche che la Regione ha la responsabilità del sistema sanitario che sta già gestendo migliaia di rientri dalle ferie e deve affrontare l’inizio della scuola. Il Piemonte non può farsi carico di problemi in più per questa ragione chiederà alla Conferenza delle Regioni di affrontare il tema con urgenza a livello nazionale.

L’idea originaria del ministero dell’Interno era di mandarne 300 e, a detta dell’assessore alla Sicurezza e all’Immigrazione, Fabrizio Ricca, “solo l’opposizione della Regione e la mediazione della Prefettura di Torino hanno impedito che questo proposito si concretizzasse”. Secondo l’esponente leghista, “la Regione, però, non può rimanere in silenzio e accettare supinamente questa mancanza di rispetto. Se il ministro Lamorgese è veramente una donna dello Stato, così come l’abbiamo conosciuta alla guida della prefettura di Milano, mantenga la parola data e si riprenda gli immigrati, destinandoli ad altre regioni che si sono dimostrate politicamente desiderose di accogliere”. Una situazione che offre a Ricca il destro per alimentare la tradizionale propaganda del suo partito: “Il Piemonte ha già pagato duramente l’emergenza sanitaria di questo inverno e non vuole pagare sulla sua pelle la politica scellerata dei porti aperti voluta dal Governo Conte”.

I 76 tunisini, in questo momento in viaggio da Lampedusa, arriveranno al centro polifunzionale della Croce Rossa dell’Astigiano e rimarranno nell’area ex Aeronautica Militare per 14 giorni prima di essere smistati nei Cas: un impegno che comporterà l’impiego di ameno 14 operatori, che ruoteranno per garantire la copertura dei turni. In supporto alle forze dell’ordine arriveranno altre 30 persone, anche dalla Guardia di Finanza., per scongiurare i tentativi di fuga che si sono verificati in altre realtà. Hanno già fatto un primo tampone e domani ne faranno un secondo a cura dell’Asl piemontese.

Durante il sopralluogo Cirio era accompagnato dagli assessori regionali Ricca e Marco Gabusi e dal sindaco del comune astigiano, Silvia Ferraris. Ha incontrato il prefetto il prefetto di Asti, Alfonso Terribile, il questore, Sebastiano Salvo, e il maggiore Maurizio Hoffmann, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Asti.

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