CORONAVIRUS

Test Covid bloccati a Malpensa

Domani l'inaugurazione del super laboratorio di La Loggia, fiore all'occhiello del sistema di tracciamento del Piemonte, ma i macchinari sono fermi alla dogana dello scalo milanese. Tra burocrazia e rimpalli di responsabilità l'impasse dura dal 12 agosto

Domani si inaugura il più grande laboratorio del Piemonte in grado di processare oltre 2mila tamponi al giorno, ma le attrezzature necessarie sono bloccate in dogana a Malpensa dal 12 di agosto e non si sa se e quando potranno arrivare nella struttura dell’Arpa a La Loggia destinata esclusivamente ai test Covid.

Una storia incredibile quella che incomincia bene a luglio quando, su incarico della Regione, l’Asl To3 acquista da un’azienda statunitense leader del settore i quattro robot che vengono costruiti in Cina (due destinati a Novara, uno a La Loggia e uno all'Università di Torino), ma si presenta male già il 12 agosto quando anziché essere sdoganati e consegnati restano fermi nei magazzini dello scalo milanese. Da quel giorno lo spedizioniere Dhl che deve provvedere allo sdoganamento prende a richiedere ulteriori documentazioni alla Regione, rivolgendosi all’Asl che ha effettuato l’acquisto. Passano i giorni, i documenti vengono inviati, mentre continuano ad arrivare ulteriori richieste di altri documenti, ma nulla si smuove. Dall’Arpa che gestisce il nuovo laboratorio partono telefonate allarmate verso l’assessorato di Matteo Marnati, che ha la delega per le strutture di analisi sul Coronavirus.

Ed è proprio Marnati a chiedere conto all’Agenzia delle Dogane di quel ritardo che rischia seriamente di pregiudicare il sistema di tracciatura dei casi in un periodo cruciale come quello della riapertura delle scuole e il rientro al lavoro. L’assessore si affida ad Antonio Rinaudo, l’ex magistrato che nell’Unità di Crisi si è occupato delle questioni legali e ha già affrontato altri casi simili, ma non così gravi e paradossali. Rinaudo contatta il direttore interregionale delle Dogane di Malpensa che pare butti la palla nel campo dello spedizioniere e chiama pure quello per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta, Francesco Ferruccio Pittaluga il quale avrebbe consigliato di trasferire la merce a Orbassano e procedere qui allo sdogamento. Un’altra complicazione, altri giorni di attesa e non si sa quanti.

Marnati è pronto a salire in macchina e andare a Malpensa per verificare di persona cosa succede, ormai da troppi giorni, a Malpensa, ma intanto ha inviato una mail all’amministratore delegato di Dhl Italia, Franco Nazzarena, in cui chiede “un suo intervento urgente per sbloccare lo sdoganamento del materiale fermo alla Dogana di Malpensa che va consegnato celermente al laboratorio Arpa di La Loggia”.

L’assessore chiede che la consegna avvenga entro oggi, “poiché la merce rappresenta strumenti vitali”. Richiesta che difficilmente potrà essere evasa in giornata. I lacci e lacciuoli che impediscono lo sdoganamento sembrano molti e parecchio aggrovigliati. Nella lettera viene chiesto a Dhl “alla luce del ritardo un supporto finanziario per borse di lavoro ai giovani laureati impiegati nel laboratorio”, ma la questione impellente adesso è riuscire a farlo funzionare a pieno regime, il laboratorio.

“In parte potrà lavorare, ma processando assai meno tamponi, poiché altre attrezzature acquistate altrove sono già arrivate” spiega Marnati, il quale ricorda come dal giorno in cui si spera arrivino i due robot a La Loggia e gli altri due all’Università di Novara “serviranno almeno un paio di settimane per installarli e addestrare il personale”.

Resta ancora da capire cosa stia bloccando la merce a Malpensa. In Regione si ipotizza che a complicare le cose possano essere le nuove regole fissate dal Governo. Ipotesi rafforzata dal fatto che le stesse attrezzature, costruite su ordinazione, acquistate anche dagli ospedali di Pescara e di Bergamo là sono arrivate regolarmente “forse perché non sono stati dichiarati come strumenti medicali”, osserva Marnati. “Pare che il ministero della Salute abbia complicato le regole per l’importazione di queste attrezzature, che noi abbiamo dichiarato essere quello che sono realmente”. E mentre competenze e responsabilità rimpallano tra spedizioniere, dogane e ministero, domani si inaugura il più grande laboratorio per processare i tamponi, con le attrezzature ancora ferme (non si sa per quanto) in un magazzino a Malpensa.    

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