VERSO IL 2021

Un candidato Chiappendino

Chiamparino ha davvero chiuso la porta all'alleanza tra Pd e M5s? Marameo. In verità non solo ha offerto all'attuale sindaca la via di fuga ma ha ulteriormente puntellato l'asse giallorosso. Un monito a quei dirigenti dem un tantino sempliciotti - di Stefano ESPOSITO

Dopo un lungo silenzio Sergio Chiamparino è intervenuto con un’intervista sul tema delle prossime elezioni amministrative a Torino. Parole che all’apparenza sembrerebbero chiudere la porta a qualunque accordo con il Movimento 5 stelle ed è per questo che molti esponenti del Partito democratico cittadino hanno immediatamente applaudito all’uscita dell’ex governatore e sindaco. Suggerisco però di non fermarsi alla lettura superficiale, giacché soprattutto il resoconto e, non ultimo, il titolo, potrebbero trarre in inganno il lettore, addirittura fuorviando il senso delle affermazioni. A mio modesto avviso, infatti, il messaggio e il vero obiettivo dell’uscita pubblica di Chiamparino non è affatto quello di mettersi di traverso alla trasposizione in chiave locale dell’alleanza di governo. Anzi, è proprio il contrario.

Oggi Chiamparino ha offerto a Chiara Appendino una via d’uscita, politica, che lei stessa coltiva da tempo. In sostanza ha detto: nessun patto elettorale è possibile intorno alla figura dell’attuale sindaco, serve discontinuità. Quale maggiore discontinuità ci può essere se non quella di un passo indietro del sindaco uscente? Salvo poi buttare lì, in cauda venenum, che serve un candidato che possa allargare ad altri mondi il consenso. Per chi conosce le abilità politiche e la sofisticazione intellettuale di Chiamparino il messaggio è più che chiaro: il Pd deve orientarsi verso una candidatura che possa essere gradita al M5s in modo che al ballottaggio l’accordo sia “naturale”. Giova forse ricordare che le candidature che si sono finora palesate più o meno ufficialmente non avranno mai il gradimento del gruppo dirigente grillino. Un fatto che Chiamparino, pur senza affermarlo  esplicitamente, ha evidenziato.

L’intervista di Chiamparino ha il pregio di portare a galla una posizione che, inutile negarlo, è presente nel Pd. Mi auguro che si possa finalmente discuterne in modo netto, limpido e alla fine arrivare una decisione. Le primarie sono uno strumento, ma senza politica – e Chiamparino ne ha messa una bella dose – sono un congegno vuoto. Chi scrive non condivide l’impianto di Chiamparino ma almeno lui non nasconde la mano dopo aver tirato la pietra. Con l’intervista di oggi ha segnato un punto al “Sistema Chiappendino”.

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