Azione e reazione

Dicono che… con l’avvicinarsi della scadenza congressuale che trasformerà Azione in un vero e proprio partito, nell’articolazione torinese della creatura di Carlo Calenda stia salendo la temperatura interna. Un gruppetto di iscritti, piuttosto eterogeneo, coagulato attorno al medico ex socialista e verde Giorgio Diaferia e all’ex vicesindaco repubblicano Aldo Ravaioli, starebbe tentando di contendere la leadership locale della formazione, al momento rappresentata dai diarchi Claudio Lubatti e Gabriele Molinari. Si racconta che quando Ravaioli, assieme ad altri, ha partecipato ad alcune riunioni del costituendo polo civico di Torino, Lubatti si sia affrettato a stigmatizzare la sua presenza, mettendo in chiaro che non rappresentava in nessun modo Azione; allo stesso modo Ravaioli non ha mancato di dissociarsi dai vertici locali del suo partito quando fecero filtrare in modo così scomposto il nome dell’ex pm Raffaele Guariniello quale ipotetico candidato sindaco. E poi “quei 42 tavoli tematici e territoriali tanto decantati in parte esistono solo sulla carta” confessa un insider. Che il congresso, fino a ieri piuttosto scontato, possa riservare qualche sorpresa?

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