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Referendum, nella Ztl trionfa il No

Risultato in controtendenza a Torino Centro-Crocetta dove i contrari al taglio dei parlamentari prevalgono con oltre il 57%. Periferie in sintonia con il trend nazionale

L’onda del Sì non varca la zona Ztl. I quartieri Centro e Crocetta di Torino sono l’ultimo argine, mentre nel resto del capoluogo i favorevoli al taglio dei parlamentari costituiscono di gran lunga la maggioranza, uniformandosi a un trend ormai consolidato in tutto il Piemonte e a livello nazionale. Insomma, il referendum che ridurrà di un terzo deputati e senatori sarà approvato con larghissima maggioranza ma senza i voti dei quartieri considerati più abbienti e con il più alto tasso di scolarizzazione. Nella Circoscrizione I il No s’impone con oltre il 57% dei voti, mentre appena fuori dal nucleo cittadino le percentuali s’invertono subito con punte a favore del Sì superiori al 70% a Barriera di Milano e Falchera (periferia Nord di Torino).

Al termine dello spoglio dei 919 seggi, il 60,74% degli elettori ha votato Sì e il 39,26% ha optato per il No.

Una mappa elettorale che per molti versi ci si poteva attendere: tradizionalmente il Centro Città risulta in controtendenza rispetto alle aree più periferiche e gli ultimi anni non hanno fatto eccezione. Mentre qui continua a prevalere il Pd e un voto più “raffinato” e progressista che in passato ha premiato partiti come Più Europa (vicino al 5% alle ultime Regionali) o Liberi Uguali Verdi (5,3%), le periferie riescono a entrare più facilmente in sintonia col sentiment diffuso nel paese.

La Prima Circoscrizione è anche stata quella in cui l’affluenza è stata più alta con oltre la metà degli aventi diritto (50,5%), mentre nei quartieri in cui il Sì vince con percentuali bulgare (la 5 e 6) l’affluenza si attesta tra il 43 e il 45 per cento. Ma non c'è solo Torino: in tutte le principali città italiane - Roma, Milano, Firenze e Napoli - i centri storici si sono espressi contro il taglio dei parlamentari.

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