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Il Csi "conquista" Milano

Domani l'assemblea dei soci approverà l'adesione di due nuovi consorziati: il Comune e la Città Metropolitana del capoluogo lombardo. Entrano anche Istituto Zooprofilattico e Apl. E nonostante il Covid i conti tengono

Da carrozzone a gallina dalle uova d’oro? Forse è presto per esultare ma certo il Csi, Consorzio pubblico informatico partecipato tra gli altri da Regione Piemonte e Comune di Torino, sta attraversando una fase espansiva che presto dovrebbe produrre anche a un miglioramento delle performance finanziarie. Dopo il fallimento del dialogo competitivo, che avrebbe dovuto portare all’ingresso di nuovi soci privati, la nuova governance si è concentrata sull’acquisizione di nuovi consorziati e su un lavoro di spending review a partire dal costo del personale. Nel 2018 i dipendenti erano 1081, entro la fine dell’anno saranno 1040: nel frattempo è stato messo a punto un piano di ricambio generazione che, assieme all’accompagnamento alla pensione dei lavoratori più anziani, ha consentito di assumere una ventina di neo laureati all’anno negli ultimi tre anni.

Come illustrato oggi durante l’assemblea dei soci, entro la fine dell’anno si consorzieranno al Csi l’Istituto Zooprofilattico, l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Città di Leini e soprattutto la Città Metropolitana di Milano e il Comune di Milano. Per quest’ultimo si attende ancora il via libera dell’aula di Palazzo Marino ma, assicurano da corso Unione Sovietica, “si tratta solo di un passaggio formale”. Così il Csi estende la sua rete anche oltre i confini piemontesi raggiungendo i 126 consorziati che nei prossimi mesi porteranno anche a un incremento del giro d’affari. In particolare Comune e Città Metropolitana di Milano sono interessati a un sistema cui sta lavorando il Csi che consente di gestire gli spazi e la logistica nella pubblica amministrazione in tempi di smart working.

L’attività del consorzio pubblico supera anche i confini nazionali grazie alle ultime due acquisizioni nei Balcani: un appalto da 3,5 milioni sull’e-government in Macedonia e un altro da 400mila euro con il garante della privacy dell’Albania per un sistema di data protection. Sul fronte dei conti, il giro d’affari è di 135 milioni con un utile di 200mila euro.

“I conti godono di ottima salute – afferma l’assessore Matteo Marnati – e negli ultimi anni stiamo vivendo un importante aumento dei consorziati e parallelamente stiamo attuando un percorso di efficientamento del personale, spingendo sull’inserimento di nuovi profili. Gli importanti investimenti sulla rete sono necessari per migliorare l’affidabilità della rete piemontese. Stiamo perseguendo la giusta strada”.

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