POLITICA & SANITA'

Ecco gli aspiranti direttori Asl

Pubblichiamo in anteprima l'elenco dei manager risultati idonei a guidare le aziende sanitarie del Piemonte. Nomi noti, molte new entry e qualche sorpresa. Ora partono le grandi manovre. In primavera la nomina da parte della giunta Cirio - DOCUMENTO

Mancano ancora otto mesi al rinnovo dei vertici delle aziende sanitarie del Piemonte, ma i nomi dei prossimi direttori generali ci sono già. Stanno all’interno dell’elenco che lo Spiffero è in grado di pubblicare e destinato ad approdare nei prossimi giorni sul tavolo della giunta. Oltre un centinaio di manager, quelli che hanno passato la selezione regionale (essendo già nell’elenco nazionale) effettuata nei mesi scorsi dalla commissione presieduta da Paolo Tofanini.

Nomi noti, qualche carneade, figure professionali lontane dai confini piemontesi su cui concentrare l’attenzione, qualche ritorno e anche qualche sorpresa. Le importanti pedine del più importante risiko che la politica (pur con la premessa di rito che le scelte saranno soltanto tecniche) si appresta puntualmente a giocare in ogni legislatura, sono pronte. I giochi, ovviamente, sono appena aperti e il lungo lasso di tempo a disposizione può da un lato agevolare le manovre, da un lato complicarle. La stessa piega che potrebbe prendere nei prossimi mesi l’emergenza Covid, unita a un’ineludibile necessità di ammodernare e migliorare (non di poco) la macchina sanitaria regionale, fanno di queste prossime nomine un passaggio se possibile ancora più importante rispetto al passato.

QUI L'ELENCO

Nomi noti, si diceva. Intanto scorrendo l’elenco, suddiviso in ampie rose azienda per azienda in base alle preferenze espresse e alle valutazioni ricevute dalla commissione, e comparandolo con quello degli attuali vertici di Asl e Aso, emerge come tutti gli attuali direttori generali e commissari sono papabili per un’ulteriore incarico, tutti tranne due: Salvatore Brugaletta che guida l’Asl Cuneo 1, finito già nel mirino dell’assessorato per i conti in rosso (peraltro in vasta compagnia) ma lasciato al suo posto e Corrado Bedogni che a Cuneo presiede l’azienda ospedaliere Santa Croce e Chiarle, ma ormai in età da pensione. Da sottolineare nell’elenco il nome di Giuseppe Guerra. Per lui, già commissario Covid a Tortona, pare sia pronta una poltrona nella Granda.

E ormai sulla soglia del pensionamento è un altro nome noto, quello dell’attuale commissario dell’Asl di Alessandria e per un periodo assessore alla Sanità della giunta di Enzo Ghigo, Valter Galante che però viene indicato come idoneo a dirigere un’Asl torinese, ma anche il Mauriziano o in San Luigi di Orbassano. Al suo posto in terra mandrogna molti danno per favorito (e molto spondato dal centrodestra, anche se in auge anche con il centrosinistra) una possibile new entry nel club dei direttori come quella di Simone Porretto attuale dirigente dell’azienda.

Ha passato la selezione e compare nelle rose di quasi tutte le aziende, eccetto quella di Vercelli, Chiara Serpieri la manager la cui testa era stata chiesta dal deputato leghista Paolo Tiramani, insieme alla bocciatura di gran parte dei sindaci. Il suo trasferimento nel Verbano è stata la conclusione di una vicenda che pareva dovesse culminare con la sua cacciata. Non c’erano i motivi e la valutazione della commissione lo ha confermato in maniera palese. Tra i “ipromossi” dalla commissione anche il direttore generale dell'Irccs di Candiolo Antonino Sottile, anche se pare improbabile l’ipotesi di un suo trasloco al pubblico.

Rieccolo, dirà qualcuno leggendo il nome di Thomas Schael, “il tedesco” che lasciò il segno in corso Regina (e nelle Asl) quando dall’Agenas l’allora direttore Fulvio Moirano lo mandò a Torino per tenere sotto controlli i conti del piano di rientro. E lui, come un mastino, assolse il compito, suscitando reazioni contrastanti: c’era chi lo temeva e non lo sopportava per il suo rigore teutonico e chi (molti) ne apprezzò capacità e scrupolo.

Ci sarà la corsa, leggendo l’elenco, a scoprire chi sono i foresti. Tra questi Massimo Annichiarico, attuale direttore generale dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Roma, dove è arrivato dopo essersi dimesso dal vertice dell’Asl di Modena dopo che era stato sollevato il caso della sua appartenenza (smentita dal diretto interessato) alla Massoneria. Torna pure l’ex direttore delle Molinette Silvio Falco, idoneo ma non nella rosa per la Città della Salute dove tenterà di restare Giovanni La Valle, attuale commissario.

New entry e probabili riconferme. In questo secondo caso tre degli attuali direttori, semmai verranno riconfermati, non potranno dirigere le aziende dove sono attualmente avendo raggiunto il limite dei due mandati. Si tratta di Flavio Boraso, oggi alla To3, di Massimo Uberti della T05 e dell’attuale direttore dell’ospedale di Novara Mario Minola. Per lui sembra pronta la poltrona dell’Asl novarese, mentre al suo posto, caldeggiato dalla Lega e soprattutto dal sindaco Alessandro Canelli, sarebbe pronto a trasferirsi dalla Lombardia Gianni Bonelli. Idoneo per dirigere qualunque azienda, in virtù dell’ordine alfabetico apre quasi tutte le rose Valter Alpe, oggi direttore amministrativo delle Molinette, in odore di promozione. Selezione passata anche dall’attuale super direttore regionale Paolo Frascisco e dal direttore vicario della Sanità Franco Ripa.

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