TRAVAGLI DEMOCRATICI

"Il Pd ascolti le voci dal fronte"

Nel giro di consultazioni intrapreso dal partito è stato finora escluso il gruppo consiliare della Sala Rossa. Ovvero chi da quasi cinque anni è in prima linea contro Appendino. Assist di Foglietta a Lo Russo: "Basta decisioni calate dall'alto"

“C’è un gruppo di eletti del Pd che da cinque anni si sta occupando di Torino dai banchi dell’opposizione e mi piacerebbe che nel dibattito per scegliere il prossimo sindaco il partito riconosca anche il ruolo di queste persone”. A parlare è Chiara Foglietta, 36 anni, approdata in Sala Rossa con oltre 1.500 preferenze. Ora all’approssimarsi della fine del suo primo mandato, in cui ha ricoperto il ruolo di numero due della pattuglia dem, fa un passo avanti per chiedere che, tra un’audizione e l’altra, il Pd senta anche le voci dal fronte. Quella prima linea che si è confrontata e scontrata con Chiara Appendino e la sua maggioranza a suon di interpellanze e mozioni, fedele a una linea (politica) che è stata la stessa del Pd nazionale, almeno fino alla nascita del governo Conte bis.

Attivista Lgbt, di matrice laica, Foglietta era confluita assieme a gran parte della sinistra dem in quella che fu la mozione di Andrea Orlando alle primarie del 2017. “Oggi quell’area non esiste più, si è sfilacciata e scomposta in varie sotto componenti” racconta. E non è un caso che anche in vista di eventuali primarie quel gruppo sia lacerato da dissidi interni e personalismi. La vicepresidente del Senato Anna Rossomando pare decisa a sostenere il chirurgo Mauro Salizzoni, così come l’ex consigliere regionale Andrea Stara, un tempo Comunisti italiani, poi lista Bresso, infine Pd prima di essere travolto dall’inchiesta sulle spese pazze a Palazzo Lascaris. L’altro deputato della corrente, seppur di estrazione cuperliana, Andrea Giorgis, pare invece in procinto di annunciare il suo endorsement per Gianna Pentenero. Beato tra le donne, quasi un centinaio, che avevano sottoscritto l’appello per la due volte assessora regionale (tra le quali, a dire il vero, sarebbero pochine quelle residenti a Torino, insomma non esattamente una grande riserva elettorale).

Generali senza esercito li definisce qualcuno. Con il vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Lavolta ci sarebbero un pugno di fedelissimi militanti oltre a qualche eletto nelle circoscrizioni e l’appoggio dei Verdi. E Foglietta? “Io penso siano irricevibili certe autocandidature, che al solito piovono dall’alto senza un confronto, senza un programma, ma esclusivamente frutto di un accordo di potere di qualche maggiorente di partito. Come ho detto, mi piacerebbe che prima ancora che vecchi saggi, deputati e senatori vari, qualcuno interpellasse chi in questi cinque anni c’è stato in Sala Rossa”. Una mano tesa verso colui che quel gruppo l’ha guidato, cioè Stefano Lo Russo? Sembra proprio di sì, così come pare compatta attorno al professore del Politecnico anche la maggior parte degli altri consiglieri dem.

print_icon