POLVERE DI (5) STELLE

Draghi soffia sul fuoco del M5s

La maggioranza grillina del Comune di Torino si divide sul sostegno al nuovo esecutivo. Sicari e Chessa al fianco di Appendino votano Sì su Rousseau. La capogruppo Sganga annuncia il suo No

“Su Draghi a Torino sono in minoranza” ha ammesso in queste ore Chiara Appendino subito dopo aver pubblicato sui social il suo endorsement per il nuovo governo e l’appello a votare Sì al demenziale quesito della piattaforma Rousseau. E in effetti anche la nascita del nuovo esecutivo diventa tema di divisioni sotto la Mole in un Movimento 5 stelle già dilaniato da cinque anni di amministrazione e dalle spaccature emerse sulla prossima candidatura a sindaco.

Se per molti versi era atteso il “No” all’ex numero uno della Bce da parte dei duri e puri tra cui spiccano Daniela Albano e Viviana Ferrero, meno scontato era l’altolà della capogruppo Valentina Sganga che critica “l’idea di dar vita a un governo che comprenda praticamente quasi tutto l’arco parlamentare. Il fatto che non sia stata chiarita la compagine governativa, le forze politiche che ne faranno parte, i temi su cui trovare convergenza e lavorare congiuntamente e i nomi dei ministri che ricopriranno gli incarichi mi lascia senza alcuna certezza – scrive Sganga su facebook –. Sosterrò sempre il mio movimento con lealtà perché rispetto la base degli attivisti che democraticamente oggi si esprimerà, ma questa volta ho votato No” annuncia invitando a “restare uniti a qualunque costo e a qualunque esito”. Come già capitato in passato Sganga prova a strizzare l’occhio agli ortodossi anche in vista dell’imminente pronunciamento su chi sarà chiamato a rilevare il testimone di Appendino, una partita che la vede tra le parti in causa nel ruolo di candidata in pectore per i Cinquestelle. Intanto è stata convocata per domani una riunione degli attivisti per definire la partecipazione o meno alle elezioni amministrative assieme alle liste civiche: un ulteriore passo in attesa della definizione del candidato sindaco.

Per il Sì si schiera “CONvintamentTE” il presidente della Sala Rossa Francesco Sicari in un gioco di parole che pare quasi una dichiarazione d’amore più che una convergenza politica, pur non essendo chiaro se rivolta a  Mario Draghi (“Con te”) o al suo predecessore (Conte). Posizione opposta rispetto al precedente numero uno del Consiglio comunale, Fabio Versaci, che si chiede: “Come possiamo fare scelte politiche condivise con Berlusconi, Renzi, Salvini, per non parlare della Bonino, il tutto tenendo conto del Pd e di Leu?”. Tra i favorevoli anche il presidente della Commissione Bilancio Marco Chessa che ha votato Sì al sostegno grillino al nuovo esecutivo.

Anche all’interno della Giunta, oltre che del gruppo consiliare, i due assessori politici hanno fatto scelte diverse. Il titolare dell’Ambiente, Alberto Unia, ha votato Sì al quesito su Rousseau, definendola “una scelta sofferta ma necessaria”, mentre il collega all’Urbanistica, Antonino Iaria, ha scelto il No. “Un No politico – dice – non soltanto legato alla coabitazione con forze politiche che il Movimento ha depennato definitivamente dall’elenco dei possibili partner, ma anche un No pragmatico. Ritengo che la scelta corretta sia quella di una riflessione senza preconcetti, a cui dobbiamo dedicare tempo ed energie per giungere ad una riorganizzazione di cui abbiamo urgente necessità. La possibilità che questo nuovo Governo raccolga i frutti di quanto noi abbiamo, in modo decisivo, contribuito a realizzare in questi anni, è quanto mai reale, ma ne sono certo, la narrazione non darà riscontro che quanto realizzato è soprattutto dovuto al nostro lavoro e impegno. Ciò che abbiamo realizzato e realizzeremo è il nostro patrimonio la nostra forza e l’eredità su cui costruire il nostro futuro. Cederla per due ministeri è un compromesso troppo sbilanciato a favore di chi in questi mesi difficili ha solo parlato a vanvera”.  

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