PALAZZO LASCARIS

Azzardo, Forza Italia si smarca:
"Altre le priorità del Piemonte"

Schiaffo del gruppo azzurro alla Lega. Nessun colpo di spugna, semmai una proroga della scadenza dei termini per adeguarsi al distanziometro. Mal di pancia anche in FdI. Cirio non si presenta in aula e il Carroccio replica. L'ostruzionismo dell'opposizione

Sull’azzardo si sfalda la maggioranza di centrodestra in Regione. La prima a smarcarsi è Forza Italia secondo cui “in questo difficile momento per il nostro Piemonte le priorità sono i vaccini, il lavoro e le riaperture, non sicuramente il gioco d’azzardo” affermano in una nota il capogruppo azzurro Paolo Ruzzola, la vice Alessandra Biletta e i consiglieri Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti. I berlusconiani pronunciano il loro altolà alla Lega, disposta a ogni forzatura per archiviare la legge contro la ludopatia approvata all’unanimità nella passata legislatura.

La proposta della Lega (primo firmatario Claudio Leone) si concentra sul cuore della legge 9 del 2016, cioè sul cosiddetto distanziometro che impone un minimo di 500 metri (300 nei comuni più piccoli) tra le slot machine e una serie di luoghi sensibili quali banche, chiese, scuole e ospedali. Il 20 maggio di quest’anno scadono i termini (cinque anni) concessi dalla norma per adeguarsi e il centrodestra vorrebbe imporre una sanatoria per tutti i gestori di tabaccherie, ricevitorie e sale gioco e scommesse che ancora non hanno provveduto a trasferire la propria attività. Un colpo di spugna, denunciano le opposizioni, un blitz incomprensibile in un frangente in cui la società è piagata dall'emergenza sanitaria e dalle gravi ripercussioni economiche.

Per tutelare i posti di lavoro Forza Italia propone una via di compromesso, contenuta in un emendamento di Ruzzola volto a prorogare di uno o due anni la scadenza dei termini per consentire ai proprietari di sale gioco adeguarsi. Scadenza oggi prevista al 20 maggio. “Una proposta – spiega il capogruppo – che potrebbe essere subito approvata dal Consiglio evitando di perdere di vista le vere priorità per il Piemonte che sono la cura della salute e il sostegno economico alle nostre imprese e alle famiglie piemontesi in difficoltà”. Ma la Lega non ci sta e con una nota di Andrea Cerutti e Cane replica che “una semplice proroga non serve a tutelare un comparto che ha sempre operato nella più totale trasparenza e che oggi può essere di fatto cancellato dal nostro tessuto produttivo. Piuttosto ci chiediamo se gli amici di Forza Italia non abbiano più a cuore la tutela delle piccole imprese, delle Partite Iva, dei negozi di vicinato come bar e tabaccai”.

Così, mentre l’opposizione sale sulle barricate per bloccare l’approvazione della proposta di legge della Lega - con oltre 60mila emendamenti ostruzionistici pronti a trasformare l'aula in un Vietnam per le prossime settimane - la maggioranza si presenta spaccata all’appuntamento. Non solo Forza Italia (dove l’unico che difende il provvedimento è l’assessore Andrea Tronzano), anche in Fratelli d’Italia non mancano i distinguo con gli assessori Maurizio Marrone ed Elena Chiorino che hanno sfidato apertamente il capogruppo leghista Alberto Preioni, in ossequio anche alla linea nazionale del partito dettata da Giorgia Meloni. E mentre i quattro componenti di FdI disertano la discussione pomeridiana, l’azzardo di Preioni ha portato a qualche mal di pancia anche in casa propria, dove più di una perplessità è stata manifestata dal presidente della commissione Sanità Alessandro Stecco.  

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Nella giornata di ieri si sono susseguite telefonate anche dai toni aspri con cui i leghisti hanno provato a forzare la mano degli alleati. C’è chi racconta addirittura di velate ritorsioni: “Se non lo votate salta anche l’ospedale di Villastellone” caro a FdI e FI. Per prepararsi alla conta, Preioni ha convocato nella sede virtuale di Palazzo Lascaris tutti gli assessori, compresi quelli in un primo tempo in congedo. Chi, invece, non si è fatto vedere – né dai manifestanti né in Consiglio – è Alberto Cirio: l’assessore Marrone ha provato in mattinata a giustificare la sua assenza giacché “oggi è prevista la visita del generale Figliuolo in Piemonte”, ma il governatore è stato visto in mattinata nel suo ufficio essendo la visita del commissario per l’emergenza prevista a partire dal tardo pomeriggio.

Una battaglia che si svolge dentro e fuori dall’aula. Mentre a Palazzo Lascaris, infatti, l’opposizione ha depositato oltre 50mila emendamenti ostruzionistici, davanti alla sede della Regione è andata in scena la protesta di sindaci, associazioni – da Libera al Movimento dei focolari, dalla Cgil alle Acli – ed esponenti politici di Pd, Movimento 5 stelle e Leu. Tra qualche giorno la piazza sarà invece occupata da lavoratori e gestori del gioco legale.

La Lega sembra determinata. Spiega Leone: “Non sono il cattivo, mi ritengo un imprenditore prestato alla politica e voglio tutelare i posti di lavoro. La legge in vigore ne ha fatti perdere migliaia. Io sono dalla parte degli onesti, dell'imprenditoria legale”. L’opposizione, però, snocciola numeri diversi che negano ogni ricaduta negativa sull’occupazione in questi cinque anni di entrata in vigore della legge.