CENTROSINISTRA

Giorgis sceglie Lo Russo, ma non lo segue nessuno

Solo un paio di amministratori con il deputato cuperliano nel suo sostegno al capogruppo in Sala Rossa alle primarie. La stragrande maggioranza dei quadri della sinistra locale resta a fianco del "reietto" Lavolta. E l'ex renziano Gariglio rompe il fronte riformista

Nel Pd è un generale senza truppa e c’è chi maligna sul fatto che il vero vero motivo per cui il deputato cuperliano Andrea Giorgis abbia deciso di sostenere Stefano Lo Russo sia il timore di doversi contare, cioè di mettere in campo un esercito in rotta. Ma chi lo seguirà al fianco del capogruppo dem dopo che per mesi ne ha osteggiato la candidatura? L’endorsement era nell’aria da giorni, ma pare sia stato procrastinato di volta in volta nel disperato tentativo di evitare strappi, rappattumare la componente, insomma scongiurare il rischio che poi una parte consistente di quella già esigua pattuglia della gauche democratica si spacchi ulteriormente. Quello che, però, sta emergendo in queste ore è che la dote con cui Giorgis si presenta da Lo Russo è ben più esigua di quanto ci si aspettasse.

Nell’ultima riunione di domenica in cui l’ex sottosegretario alla Giustizia ha cercato di serrare i ranghi già si sono manifestati i primi distinguo: su tutti l’ex segretario del Pds Giorgio Ardito, supporter di Gianna Pentenero (in principio candidata di Giorgis) e che, visti gli ultimi sviluppi, ha deciso di sostenere Enzo Lavolta. Con lui anche altri cuperliani doc come Elio Benvenuti e Alessandro La Noce, entrambi membri dell’assemblea provinciale del partito. Con Giorgis sono rimasti, mal contati, in due: la segretaria del Circolo di San Salvario Adriana Carpenzano e la coordinatrice della Commissione Cultura nella Prima Circoscrizione Ilaria Gritti. Secondo i rumors quest’ultima, proprio in virtù del sostegno del suo capo corrente a Lo Russo, sarebbe in predicato di prendere il posto del presidente uscente, l'esponente dei Moderati Massimo Guerrini, un piano che però non ha ancora fatto i conti con l'oste, quel Mimmo Portas per nulla propenso a mollare la poltrona del quartiere centrale della città.

Allargando il perimetro oltre l’area cuperliana ed estendendola ai cosiddetti orlandiani (i seguaci del ministro Andrea Orlando), emerge un quadro in cui tutti o quasi i piccoli amministratori e attivisti hanno scelto di aiutare Lavolta nella sua corsa alle firme per candidarsi alle primarie. Entrambi i presidenti di circoscrizione della sinistra si sono già schierati – si tratta di Luca Deri, alla guida della VII, e Claudio Cerrato (IV) – altrettanto hanno fatto i consiglieri Gianluigi De Martino a Santa Rita e Mirafiori, Alberto Pilloni a San Paolo-Cit Turin, Simone Tosto alle Vallette e ancora Luigi Azeglio, Valentina Cremonini e Serenella De Sensi ad Aurora-Vanchiglia. Scelte che hanno reso smaccata la sostanziale irrilevanza della leadership, a partire da quella di Anna Rossomando, che dopo aver a lungo trigato su più tavoli si ritrova anche a casa sua un candidato non gradito. Farà anche lei una pubblica dichiarazione di appoggio a Lo Russo, ovviamente nel nome dell'unità del partito, feticcio sempre buono a ogni bisogna? Chissà. Una cosa è certa, un suo eventuale pronunciamento sarà del tutto irrilevante sia nella raccolta delle firme sia nella corsa alle primarie.

In questo generale rimescolamento di carte, con i capetti della sinistra pronti a intrupparsi tra le fila della maggioranza, un altro deputato avrebbe intrapreso un percorso inverso. Si tratta dell'ex renziano Davide Gariglio, già segretario regionale del partito e numero uno di Palazzo Lascaris, che, a quanto pare, sta raccogliendo firme per Lavolta, sfruttando la sua principale rete di consensi elettorali, la municipalizzata Gtt.

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