OPERE & OMISSIONI

Appendino deraglia sulla Sfm5

Il Comune di Torino rimette in discussione il progetto per la realizzazione della fermata di fronte al centro commerciale Le Gru: "Troppo consumo di suolo". Il sindaco di Grugliasco Montà alza la voce: "Inaccettabile"

Sette anni di progetti, tavoli tecnici, discussioni politiche, annunci e marce indietro per realizzare due fermate ferroviarie. E ora che sembrava finalmente vicino il traguardo l’amministrazione di Torino, cui sono imputabili già una parte dei ritardi, chiede di rivedere tutto, di ricominciare da capo. Si parla della cosiddetta Sfm5, la linea del servizio ferroviario metropolitano che dovrà (forse, chissà quando) collegare l’ospedale San Luigi di Orbassano con la stazione Torino Stura e Chivasso. In mezzo, appunto, due nuove fermate da realizzare con un investimento complessivo di 18,5 milioni: quella di fronte al centro commerciale Le Gru e quella di Borgo San Paolo.

Il progetto è pronto per essere realizzato e nei giorni scorsi la giunta di Chiara Appendino ha anche approvato le varianti urbanistiche necessarie per la costruzione della fermata San Paolo (in attesa che il provvedimento ottenga il via libera anche del Consiglio comunale) ma nella maggioranza ora c’è chi chiede di rivedere il piano legato all’altra fermata, quella delle Gru. Lo spiega dopo il sopralluogo della commissione Trasporti di Palazzo Civico, avvenuto giovedì, l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria secondo il quale “a breve sarà aperto un tavolo di confronto con il Comune di Grugliasco, la Città metropolitana e il Comune di Torino per discutere e risolvere le criticità emerse a riguardo della stazione Sfm5 Quaglia le Gru”. E quali sono le criticità? Alcuni consiglieri del Movimento 5 stelle avrebbero manifestato dubbi riguardo il consumo del suolo. Dopo anni di conferenze dei servizi, infatti, pare che gli assessori Iaria e Maria Lapietra (Infrastrutture) si siano accorti che la stazione verrebbe realizzata su terreni oggi destinati ad aree verdi. Per il consigliere Federico Mensio, addirittura “l’intervento, così com’è, spezza in due un’area agricola tra le migliori in Piemonte”. Si tenga conto che questo progetto, compresa la stazione Borgata Quaglia-Le Gru, è stato inserito nel Pums – Piano della mobilità urbana sostenibile – della Città Metropolitana di Torino guidata dalla stessa sindaca del Comune, cioè Appendino.  

Il rischio è che si perda ancora altro tempo. Motivo per cui anche gli altri enti coinvolti ora chiedono a Torino di accelerare anziché tirare la leva d’emergenza di un progetto che ne ha già viste tante. In una lettera alla Regione il sindaco di Grugliasco Roberto Montà e il suo assessore ai Trasporti Raffaele Bianco attaccano: “Rallentare e/o sospendere un processo avviato nel 2013 e finalizzato alla realizzazione di una infrastruttura fondamentale per la mobilità ferroviaria metropolitana è assolutamente inaccettabile” e sottolineano come “i soggetti che hanno stipulato gli accordi si sono impegnati al rispettarli in ogni parte”. Ancora: “Pensare di non dare un’infrastruttura a un’area che conta circa 12 milioni di frequentatori è da irresponsabili”.

Questioni ideologiche guidano i grillini torinesi in questo crepuscolo di amministrazione. Lo dimostrano le parole di un consigliere ormai uscito dal M5s ma su questo tema allineato a buona parte dei suoi ex colleghi di maggioranza, Damiano Carretto: “Stiamo facendo una stazione a servizio di un centro commerciale” è la sua sintesi. E i centri commerciali, si sa, sono brutti e cattivi. “Il Comune di Grugliasco ha rinunciato a 3,7 milioni di compensazioni per investirli in questo progetto – rincara la dose l’assessore Bianco – mi chiedo come sia possibile che dopo mesi di riunioni, alle quali spesso gli assessori di Torino non si sono presentati, ora possano pensare di rimettere tutto in discussione”.

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