DISCORDIA ISTITUZIONALE

Sa tutto di sarcofagi e piramidi,
ma è "inadeguato" per l'Egizio

Prosegue la querelle tra la Regione e il Museo sulla nomina nel Cda dell'egittologo Tiradritti, sponsorizzato da FdI. Con un parere legale il vertice si rifiuta di ratificare la designazione. Domani commissione in Consiglio. Ennesimo strascico del battibecco tra Meloni e Greco?

Ormai si parlano per avvocati il Museo Egizio e la Regione Piemonte. E già questo è un fatto sui generis, essendo l’ente di piazza Castello socio e finanziatore di una delle più prestigiose realtà culturali di Torino e dell’Italia. Oggetto del contendere la nomina nel consiglio di amministrazione di Francesco Tiradritti, egittologo di rango, una laurea con 110 e lode alla Sapienza di Roma, trentacinque pagine di curriculum e quattro lingue parlate correntemente (inglese, francese, spagnolo e arabo). Eppure per il Collegio dei Fondatori tale designazione non sarebbe opportuna. Tiradritti non avrebbe i requisiti per ricoprire quel ruolo.

E dire che lo stesso Collegio dei Fondatori, di cui è presidente Evellina Christillin, non aveva battuto ciglio quando all’inizio dello scorso anno la Regione indicò, in quota Lega, Daniele Goglio, 45 anni, socio operativo della Goglio snc, società che gestisce un bar a Cuorgné e si occupa di locazioni immobiliari, lavoratore autonomo con laurea triennale in Giurisprudenza presa in dieci anni ed esperienze lavorative all’Italgas, alla Lidl e alla Lampogas, in possesso della patente B, automunito, com’era precisato nel suo cv. Che Goglio avesse maggiori requisiti del professor Tiradritti? Oppure il fatto che il suo principale sponsor sia Fratelli d’Italia può aver influito nella bocciatura?

La motivazione ufficiosa con cui Christillin si sta opponendo alla nomina di Tiradritti è che questi sarà pure un esperto di mummie e piramidi ma non è un manager, figura che invece serve in un consiglio di amministrazione. La questione formale riguarda invece l’effettiva possibilità del Collegio dei fondatori di sindacare sulle nomine dei soci. Il non detto, secondo fonti di Palazzo Lascaris, è che l’attuale direttore Christian Greco non vuole nel cda un suo collega, potenzialmente in grado di fargli il controcanto sulle scelte strategiche del Museo Egizio. E infine non è da escludere che il motivo per cui il Consiglio regionale abbia scelto proprio il professor Tiradritti sia quello di mettere in difficoltà Greco che tre anni fa era stato protagonista di un’aspra polemica con Giorgia Meloni, riguardo a una promozione (prendi due paghi uno) ideata dall’Egizio a vantaggio di chi parlava l’arabo.

In quell’occasione Christillin non mancò di schierarsi dalla parte di Greco e Fratelli d’Italia in Consiglio regionale provò a mettersi di traverso a quella modifica dello Statuto che le ha poi consentito di restare in sella per un terzo mandato. Domani la questione Egizio sarà all’ordine del giorno della Commissione nomine. È possibile che il Collegio dei fondatori non ratifichi la nomina di uno dei soci? Secondo l’avvocato Carlo Merani, illustre amministrativista, che ha inviato un parere a Palazzo Lascaris, sì. Secondo la Regione – che quest’anno ha finanziato l’Egizio con 190mila euro – no. La querelle prosegue.