KULTURA

Egizio, scontro tra le mummie ma la Regione "Tiradritti"

Il board del Museo si oppone alla nomina del rappresentante del centrodestra nel consiglio di amministrazione. Un egittologo "non opportuno" secondo la presidente Christillin. Allasia chiede spiegazioni, Marrone si prepara alla battaglia legale

Nel giorno in cui annuncia il sold out di visitatori durante la prima settimana di riaperture (5.309 presenze tra il 26 aprile e il 1° maggio), al Museo Egizio emerge uno scontro rimasto finora sotterraneo tra la presidente Evelina Christillin e il Consiglio regionale. Dopo il braccio di ferro sul rinnovo dei vertici, è ora la nomina da parte di Palazzo Lascaris di Francesco Tiradritti nel consiglio di amministrazione a infiammare gli animi.

Egittologo, classe 1961, laureato alla Sapienza di Roma con 110 e lode, Tiradritti parla correntemente inglese, francese, spagnolo e arabo secondo quanto riportato nel suo curriculum di 35 pagine, ma nonostante ciò la sua designazione non sarebbe opportuna, almeno secondo quanto stabilito dal Collegio dei fondatori che si è messo di traverso.

Il nome di Tiradritti era stato indicato da Forza Italia e il centrodestra lo aveva sostenuto convintamente senza trovare particolari resistenze nell’opposizione. Questa mattina il presidente del parlamento di via Alfieri Stefano Allasia ha letto ai capigruppo la lettera con la quale l’ente si oppone al nome di Tiradritti, minacciando di non procedere alla sua ratifica. Il motivo della non opportunità di tale nomina, secondo la presidente Christillin, risiederebbe nel fatto che Tiradritti avesse partecipato al bando per diventare direttore del Museo, arrivando secondo alle spalle di Christian Greco.

A quanto si apprende il Consiglio regionale non ha intenzione per il momento di cedere e Allasia ha annunciato che scriverà una lettera in cui chiederà chiarimenti sulla ragione dell’inopportunità della nomina di Tiradritti e l’assessore agli Affari Legali Maurizio Marrone ha già fatto sapere in colloqui privati di essere pronto ad attivare l’avvocatura della Regione. Dopotutto tra il centrodestra e l’Egizio c’è sempre un conto aperto. Come non ricordare il battibecco del 2018, davanti al Museo, tra Giorgia Meloni e Greco in seguito a una iniziativa del Museo per incentivare chi parla arabo facendo pagare un solo biglietto per ogni coppia. Meloni nei giorni successivi allo scontro accusò Greco di essere “razzista nei confronti degli italiani”. Per tutta risposta, un anno fa il centrodestra in Regione si oppose alla modifica dello statuto dell'ente per consentire a Christillin un terzo mandato, perdendo però la battaglia. Ora il terzo round.