VERSO IL VOTO

Centrosinistra in fila per sei col resto di uno

Lo Russo prova a stanare gli alleati per capire quante sono le liste su cui potrà effettivamente contare. Pronti a scendere in campo Pd, Moderati, Civica, Sinistra Ecologista, Torino Domani e Articolo 1. Il triciclo dei riformisti sembra in panne ma il tempo stringe

“Siamo pronti anche in caso di voto anticipato” dietro la sicurezza ostentata da Stefano Lo Russo il timore per le insidie dettate dallo spostamento indietro del traguardo elettorale. Meno tempo per comporre le liste, sottoscrivere le accettazioni di candidatura, raccogliere le firme, presentarle con tutti i moduli allegati. Sembra una formalità ma a giudicare dai riverberi giudiziari di tante elezioni passate è un passaggio che nasconde rischi altissimi. Anche perché il centrosinistra – così come il centrodestra – è ancora un cantiere aperto.

Di fronte ai suoi alleati, convocati questa mattina, nella sala riunioni di Palazzo Civico, per accelerare i tempi di una campagna elettorale che potrebbe accorciarsi in modo significativo, Lo Russo ha chiesto di chiudere le liste prima della pausa estiva così da evitare la corsa dell’ultimo giorno. In caso di voto anticipato al 26 settembre tutte le formalità burocratiche dovrebbero concludersi entro la fine di agosto con candidati e autenticatori ancora in infradito, moduli compilati a metà sulla spiaggia e documenti mancanti. Meglio non rischiare. “È evidente che il rischio pandemia è prioritario e che la prudenza e la responsabilità devono prevalere su qualsiasi altra valutazione. Per questo abbiamo deciso di accelerare la chiusura delle liste già nei prossimi giorni” sono le parole del candidato sindaco di centrosinistra. Al confronto di questa mattina erano presenti i referenti delle sei liste per ora in campo: Mimmo Carretta e Daniele Valle per il Pd, Carlotta Salerno (Moderati), Mario Giaccone (Lista Civica), Matteo Cantamessa (Mdp-Articolo 1), Francesco Tresso (Torino Domani) e Roberto Bacchin (Sinistra Ecologista).

Accelerare ma anche stanare qualche bluff tra gli obiettivi non dichiarati di Lo Russo che, in vista delle trattative per le suddivisioni delle circoscrizioni, ha chiesto a tutti di vedere le carte. “Mandatemi i simboli e gli elenchi dei vostri candidati”. Per iniziare a realizzare brochure e materiale elettorale, certo, ma anche per capire se tutti quelli seduti al tavolo hanno le carte (in regola). E mentre il tempo stringe c’è chi ancora sta valutando il da farsi. Sono Azione, Italia Viva e Più Europa: un po’ dentro e un po’ fuori, tra tanti vorrei ma non posso, gelosie, dubbi e trattative sottobanco. Tanto per fare un esempio, nel partito di Carlo Calenda mentre Claudio Lubatti stringe accordi con Giaccone per inserire qualche suo candidato in lista, Alberto Nigra tratta con renziani e radicali per una formazione riformista. Si susseguono riunioni e telefonate ma al momento tutto è fermo. Intanto il tempo passa. Qualcuno c’è rimasto male per il mancato invito all’incontro di questa mattina ma d’altronde “non sono ancora chiare le loro intenzioni,  decidano cosa fare e ce lo dicano” sbottano dall’inner circle di Lo Russo. Tra i potenziali alleati ci sono anche i Verdi che però al momento non avrebbero ancora la lista ma solo la pretesa di poter utilizzare in modo esclusivo il tema ambientale in questa campagna elettorale. Un’alleanza che invece pare essere stata siglata è quella tra i bersaniani di Articolo 1 e i Socialisti, che stanno attendendo da Roma l’ok per l’utilizzo del simbolo. Quanti voti portino effettivamente tutte queste sigle, però, non è dato saperlo.

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