SPORT & POLITICA

Universiadi in mano a Big Riccardo  

Ottenuto il finanziamento del Governo, parte la corsa per l’organizzazione dei Giochi mondiali universitari del 2025. Il presidente del Cus Torino D’Elicio dominus di un evento internazionale che prevede quasi 100 milioni di investimenti

È stato costituito oggi il Comitato Organizzatore per le Universiadi invernali del 2025. Il presidente è Alessandro Ciro Sciretti, numero uno dell’Edisu, l’Ente per il diritto allo studio della Regione Piemonte, ma è Riccardo D'Elicio, numero uno del Cus Torino e padre (padrone) dello sport universitario subalpino, l’anima di un evento internazionale che nel 2007, anno in cui la città ospitò l’ultima edizione, coinvolse 1.700 atleti, 873 dirigenti e tecnici accreditati per 48 delegazioni provenienti da tutto il mondo, oltre a 1.242 tra ospiti e autorità. Il Comitato avrà sede in via Braccini, la casa del Cus, e inizierà a lavorare da settembre per la kermesse strappata a maggio alla concorrenza di Stoccolma.

“Questa è la grande opportunità per il Piemonte di mettere in mostra le proprie eccellenze su un palcoscenico internazionale – afferma Sciretti –. Lavoreremo da subito con impegno affinché questo evento sia realizzato con efficienza e responsabilità, generando ritorno sul territorio e promuovendo il nostro eccellente sistema universitario. Sono onorato di presiedere questo Comitato che scriverà un pezzo di storia del Piemonte”. “Vogliamo portare sul nostro territorio questo grande evento di sport universitario perché crediamo che Torino e il Piemonte siano dotati di grandi capacità organizzative. La Regione è già impegnata per fare in modo che i villaggi degli atleti, che poi diventeranno residenze universitarie una volta finito l’evento, vengano realizzate” afferma l’assessore allo Sport del Piemonte Fabrizio Ricca.

Proprio il tema delle residenze è stato uno dei nodi più duri da sciogliere nella trattativa per ottenere il finanziamento del Governo. Per ora l’esecutivo si è impegnato a mettere 28 milioni per la parte sportiva (cui si aggiungono i 10 milioni della Regione e i 3 del sistema universitario), ma mancano ancora 85 milioni per costruire le cinque residenze – quattro a Torino e una a Novara – che alla fine delle Universiadi potranno essere utilizzate per incrementare l’offerta destinata agli studenti fuori sede. Su questo l’esecutivo di Mario Draghi non ha dato garanzie e Ricca sta studiando soluzioni alternative che non escludono il project financing. Di fronte a tali incertezze, i tre atenei hanno deciso, per il momento, di restare fuori dal Comitato organizzatore. La macchina però ora è pronta per partire. A girare la chiave, questa mattina, ci ha pensato il notaio Andrea Ganelli, che ha redatto e firmato l’atto con cui è stato costituito il Comitato organizzatore. D’Elicio, da 22 anni a capo del Cus, formalmente è il vicepresidente ma di fatto sarà il motore della macchina organizzativa, dopo essersi mosso sullo scacchiere dello sport universitario mondiale per far tornare la fiaccola del sapere a Torino, nella città in cui, grazie a un’intuizione del suo mentore, Primo Nebiolo, tutto ebbe inizio nel 1959, alla vigilia dei Giochi di Roma del 1960. 

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